Blackberry, la nota azienda canadese specializzata in telefoni per il settore Business, potrebbe presto scomparire. A darne notizia alla rivista online “The Verge”, nel corso della Code Mobile Conference 2015, è addirittura il suo CEO John Chen.
Chen ricorda che un’azienda che voglia cimentarsi con profitto nell’attuale mondo degli smartphone deve vendere almeno 5 milioni di pezzi all’anno: in caso contrario, ed il discorso vale anche per Blackberry, sarebbe bene prendere in considerazione l’idea di ritirarsi dalla competizione.
Blackberry, non lo si può negare, non attraverso un bel momento. Già intorno al 21 Luglio la società in questione annunciò il licenziamento di circa 7000 dipendenti ed altri ricollocamenti sarebbero stati attuati per renderne più snella la struttura operativo (e per ridurne i debiti): consideriamo, poi, che nell’ultimo trimestre fiscale, Chen è riuscito a piazzare solo 800.000 esemplari di smartphone e che, quindi, il progetto di vendere smartphone davvero sicuri e focalizzati, a livello di servizi, per il mondo business non ha pagato più di tanto.
Anche il precedente top di gamma, il Blackberry Passport non ha reso molto nonostante delle buone specifiche tecniche (ampio display da 4.5 pollici con risoluzione da 4128×3096 pixel, tastiera fisica Qwerty sempre esposta, persino la connettività 4G LTE). L’idea, poi, di fare di Blackberry Os, il proprio sistema operativo, un ecosistema sia sicuro che glam (ricordate la nomina di Alicia Keys a Global Creative Director?) si è rivelata, parimenti, infruttuosa: troppe applicazioni importanti non erano presenti su questo sistema operativo, sia perchè poco attraente per gli sviluppatori, sia perchè non ammesse in quanto ritenute potenzialmente non “sicure” per l’utenza naturale della casa canadese.
Insomma, una marea di scelte poco felici dalle quali, ora, Blackberry cercherà di rilanciarsi con uno smartphone, il Blackberry Priv, dall’ancor più ampio display, un QHD da 5.4 pollici, e con la tipica tastiera qwerty disponibile, però, in modalità slide (a scomparsa verticale). Per l’occasione è stato accantonato il sistema operativo interno, il Blackberry 10, al quale – comunque – verrà accordato supporto, ed è stato preferito Android, seppur personalizzato in termini di sicurezza ed affidabilità.
Per spingere le vendite di questo nuovo device, Chen sta siglando – in ogni nazione – degli accordi di distribuzione con i principali operatori telefonici locali: in effetti, come dichiarato anche da Dan Seifert su The Verge, quando si punta ad acquistare un nuovo smartphone, non viene spontaneo pensare a Blackberry come ad un’opzione tangibile.
Ecco, questa sarà la sfida per la nuova Blackberry: creare qualcosa di cui si parli, anche tra la gente comune. Pena l’estinzione.