Nel 2011, una fondazione olandese promuove un’idea del tutto innovativa per quanto riguarda il mondo degli smartphone: creare il primo Fair Trade Phone, ossia il primo telefonino che segua la logica del mercato equo e solidale.
Il fair trade (in italiano, commercio equo solidale) è una forma di produzione e commercio che ha come scopo principale quello di garantire, sia al produttore che ai suoi dipendenti, un guadagno giusto, assicurando la tutela del territorio, dei diritti dei lavoratori, delle loro paghe e condizioni di lavoro, minimizzando qualsiasi catena intermediaria tra produzione e vendita al cliente finale: un sistema, appunto, eticamente giusto che promuove lo sviluppo dei paesi meno industrializzati, o in crescita, difendendo gli sforzi di aziende e lavoratori.
Il mercato equo e solidale comprende ogni sorta di prodotto artigianale: dal caffè al cioccolato, passando per abiti e accessori, fino a pregiati oggetti di uso quotidiano, decorazioni e suppellettili. La Fairphone è andata oltre: da qualche anno, infatti, anche uno smartphone può essere equo e solidale.
Dopo il primo modello del 2013 (ne abbiamo accennato nel 2015), in questi ultimi mesi è uscito il Fairphone 2 e, tra poco, sarà disponibile anche in Italia, acquistabile tramite la catena Mediaworld, in attesa di nuovi accordi anche con le grandi compagnie telefoniche.
Fairphone 2 verrà creato utilizzando esclusivamente materiali e minerali non provenienti da miniere controllate dai signori della guerra in Congo o in Perù, minando – di fatto – attività illecite e sfruttamento del lavoro, anche minorile.
Per quanto riguarda le caratteristiche tecniche del prodotto, possiamo anticipare che il sistema operativo sarà quello di Android, poiché più accessibile, pratico da usare, e da modificare per gli utenti più esperti.
La parte Hardware, invece, è del tutto modulare: lo smartphone è creato da diverse parti assemblabili, smontabili pezzo per pezzo, caratteristica che garantisce personalizzazione e facilità di riparazione in caso di inconvenienti. Il prezzo finale, data la politica del giusto mercato, è leggermente più alto degli altri dispositivi di eguale fascia: si parla di una cifra intorno ai 500 euro.