Uno dei fastidi maggiori, quando è in gioco il nostro amato smartphone, è rappresentato dalla rottura del suo display: un evento del genere quasi mai è coperto dalla garanzia e, quindi, ci viene a costare fior di quattrini.
Certo, alcune persone risolvono lo spiacevole inconveniente portando il device in riparazione in centri “paralleli” (ovvero, dal riparatore “cinese”) dove, con poche decine di euro, e in meno di un paio d’ore, il dispositivo briccato vi verrà restituito nuovo di zecca e bello luccicante. In casi del genere la spesa è davvero minima e la soddisfazione massima.
Non sarebbe, tuttavia, meglio se il device, cadendo per terra, NON si rompesse affatto? Ebbene, non disperate, questo vostro e nostro sogno potrebbe presto realizzarsi grazie ad un vecchio brevetto di Apple.
Nel 2011, infatti, la nota azienda di Cupertino depositò, negli States, il brevetto numero 8.903.519 del quale, però, poi si sono perse le tracce: probabilmente non fu molto di aiuto, per i successori di Steve Jobs, il fatto che di lì a poco ci fu l’esplosione della tecnologia Gorilla Glass, ormai di default a protezione di tutti i top di gamma.
Ciò nonostante il brevetto in questione è ancora di proprietà della Apple e potrebbe davvero essere proposto in uno dei prossimi iPhone, non foss’altro per il principio innovatore che ne ispira il funzionamento. Nello specifico, il brevetto numero 8.903.519 prevede un meccanismo di intelligenza artificiale che, grazie ad alcuni sensori, prevede la caduta e riposiziona le componenti del device in modo da attutire quasi totalmente l’urto e limitare, al massimo, i danni a circuiteria e, soprattutto, al display del device.
Il funzionamento è molto semplice: quando il device sta per cadere, o sta già cadendo, una serie di sensori invia delle informazioni, relative all’inclinazione ed alla velocità della caduta, alla CPU che, analizzati i dati, attiva un motore a forza eccentrica che, grazie allo sviluppo di una forza meccanica sull’asse di rotazione dello smartphone, fa sì che il nostro device cada sul lato meno delicato. Di fatto annullando, quasi del tutto, il pericolo che il device si rompa negli angoli e/o nel display.
Come anticipato, l’idea è a dir poco geniale e, combinata con alcuni dei più resistenti materiali odierni (ad esempio il DuraSkin visto già sull’LG V10, il cellulare quasi a prova di proiettile), può portare davvero all’indistruttibilità del nostro melafonino, o del device che dovesse aver la fortuna di implementare questa tecnologia protettiva.