Una delle categorie di truffe telefoniche più frequenti è quella che richiede, sovente, il pagamento di una grossa multa, millantando una qualche sanzione o penalità per aver commesso una particolare infrazione che, anno dopo anno, cambia, e si caratterizza per il mercato di riferimento della vittima. A tale fattispecie appartiene anche la truffa di queste ore che, diffusa via SMS, minaccia il blocco del telefono, per l’avvenuta navigazione su siti illeciti, nel caso non si versi una multa di 100 euro.
L’alert in oggetto è stato reso noto dalla Polizia di Stato, nell’ambito di un post pubblicato sul proprio profilo social “Commissariato di Polizia Postale Online italiana”: quivi si legge che a diversi utenti è giunto un messaggino nel quale li si informa che è stata riscontrata una loro navigazione non legale su alcuni siti, ragion per la quale si provvederà al blocco del terminale usato per commettere il reato. Non per forza, però: per scongiurare tale sanzione, che diverrà operativa entro 24 ore dal ricevimento dell’SMS, è possibile pagare una multa di 100 euro.
Come? Ricorrendo all’innovativo sistema di pagamenti sicuri di PaySafeCard nel quale, a tutela della privacy del reo (che gentili), si potrà usare una forma di pagamento “anonima”. Ovviamente, i truffatori latori di questo messaggio sanno bene che a qualche utente potrebbe anche venire l’idea di non pagare: per tale motivo, l’SMS minatorio paventa il possibile sopraggiungere di sanzioni sia più gravi, che penalmente rilevanti, erogate direttamente dalla “Magistratura italiana”.
Ovviamente, tale messaggio ha destato non pochi sospetti in diversi utenti, che ne hanno prontamente raccolto il testo, inoltrandolo – poi – alle forze dell’ordine che, per l’appunto, hanno compilato l’alert online, facendo una serie di rilievi puntuali molto utili. Innanzitutto, se la violazione è davvero di rilievo penale, è ben strano che se ne possa uscire con una banale multa da 100 euro, soldi – per altro – che versati in forma anonima semmai consentono al beneficiario di diventare uccel di bosco come niente fosse. La Polizia, tra l’altro, non comunica via SMS: invia le contestazioni formali via posta tradizionale e, se del caso, si procura un mandato per procedere ad una perquisizione che porti ad acquisire le prove dell’eventuale violazione. L’italiano del testo, poi, non è impeccabile, e lascia trapelare il ricorso ad un qualche traduttore automatico.
Questo ha fatto sì che la minaccia in oggetto non si diffondesse eccessivamente, anche se – comunque – alcune categorie di utenza sono finite in trappola: tra queste, i giovani e gli anziani. I primi, conoscendo poco internet, e temendo di confidarsi con i genitori, hanno pagato a spron battuto i 100 euro per trarsi d’impaccio, mentre i secondi – purtroppo – molto spesso usano i nuovi media senza averne la necessaria preparazione.