Kyocera è una realtà poco nota in Occidente ma che in Giappone, ov’è di casa, è molto attiva e rinomata per le soluzioni volte allo sviluppo di energie alternative in special modo grazie alla luce del Sole. Giusto un anno fa questa interessante start-up nipponica fece la sua comparsa al WMC 2015 di Barcellona spiegando che intendeva portare un minipannello solare, chiamato “Wysips Crystal” sugli smartphone per migliorarne l’autonomia. A distanza di un anno, a che punto siamo?
Kyocera è tornata al WMC di Barcellona, edizione 2016, a mostrare i risultati cui è giunta con la sua idea di autonomia alternativa per i sempre più assetati smartphone di oggi. In particolare, la nippo azienda in oggetto ha presentato uno smartphone messo a disposizione dalla Sunpartner Technologies e dotato di display FullHD da 5 pollici.
Il device in questione è stato ottimizzato con la nuova versione del pannello solare Wysip Crystal che, grazie ad una migliore tecnologia di conversione dell’energia solare in energia elettrica, ha una performance migliorata del 50%, nonostante uno spessore ridotto, oggi, a circa 0,58 mm.
Il pannello in questione, quasi del tutto trasparente (al 90%), è collocato tra il display ed il modulo touch capacitivo e, con circa 3 minuti di esposizione al sole, ad esempio lasciando il telefono accanto alla finestra, è in grado di recuperare almeno 1 minuto di conversazione. E’ un passo avanti: nei primi esperimenti mostrati lo scorso anno, il minipannello Wysip Crystan era più spesso e c’impiegava 5 minuti buoni per darci 1 minuto extra di chiacchierate vocali.
Molto interessante è il fatto che, quest’anno, la soluzione proposta da Kyocera annovera anche un’implementazione lato software ottenuta grazie ad un fork di Android appositamente concepito per funzionare col pannello di cui sopra: in sostanza vi è un’app integrata nel codice del sistema operativo in grado di tenerci costantemente aggiornati sulle condizioni di salute e di carica della batteria del device.
Speriamo solo di non dover attendere un altro anno prima di vedere i primi smartphone “Kyocera based” in commercio: non che la soluzione tecnica testé esposta sia rivoluzionaria. Non risolve il problema della scarsa autonomia di tutti gli smartphone moderni, ma almeno qualche minuto extra d’autonomia ce la regala e questo non è sicuramente cosa da poco.