‘Tempi duri’, il 13 ottobre esce il nuovo libro di Mario Vargas Llosa

La nuova avventura letteraria di Mario Vargas Llosa è una miscela scoppiettante di storia e invenzione pura. Realtà storica e finzione trovano il giusto equilibrio nelle parole dell’autore peruviano.

‘Tempi duri’, il 13 ottobre esce il nuovo libro di Mario Vargas Llosa

Per i fan di questo scrittore, Mario Varga Llosa, il 13 ottobre 2020 è l’occasione per ritornare alle sue storie. Il romanzo – di marca chiaramente storica ma carico di colori attuali che l’autore non ha dimenticato di spargere con mano generosa – ha come tema il concetto e gli effetti delle ‘fake news’. Pur divenuto popolare nel terzo millennio, il sistema di diffondere notizie infime o semplicemente false è sempre ovviamente esistito. Il titolo dell’opera è piuttosto gramo e sobrio, Tempi duri (Einaudi, pag. 328). En passant e fra l’altro, sembra la targa precisa di questo 2020 cresciuto all’insegna, per l’appunto, dei tempi duri legati alla pandemia.

Vale la pena ricordare che lo scrittore peruviano ha anche competenze drammaturgiche e politiche. Fra le sue opere più conosciute si ricordano La città e i cani, pubblicata nel lontano 1963 e, in ordine sparso, La zia Jiulia e lo scribacchino; La festa del caprone; Avventura della ragazza cattiva; etc.

Trama del romanzo

Tempi duri presenta una storia legata all’anno 1954. In quella data avvenne un colpo di stato, in Guatemala. È un evento che vede anche l’appoggio della Cia. Il ‘golpe’ passa anche attraverso la narrazione che riguarda la United Fruit Company, una azienda che riesce a imporre nel mondo alimentare, la presenza delle banane. Insomma, trattandosi di arricchire la dieta con la presenza della frutta, verrebbe da lodare l’intento degli industriali dell’epoca.

Se non fosse per il per niente trascurabile fatto, che la produzione del gustoso frutto avviene – per anni – con lo sfruttamento dei contadini che attendono alle terre dell’America centrale. L’azienda riesce nell’intento, ovviamente perché  corrompono i dirigenti governativi. Le cose funzionano in questo modo fino a quando qualcuno, nel governo guatemalteco, non mette in cantiere il progetto di una riforma agraria. Non è una buona notizia per il capo della United Fruit Company, Zemurray.

Il dirigente è costretto a trovare una soluzione che funzioni da freno contro una legge che – se passasse – rischierebbe di ridimensionare i ricchi introiti. La sua trovata è, quindi, di marca politica: attraverso i media sparge la voce che il comunismo ha nelle sue immediate mire, l’America latina. Cosa del tutto falsa – pertanto una vera e propria fake news del secolo scorso.  

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