“Un battito negli abissi” è l’opera prima della scrittrice pugliese Antonella Tafanelli, pubblicata dalla neo-nata Casa Editrice La Strada per Babilonia, una casa editrice particolarmente attenta ai nuovi autori del panorama letterario italiano, che, con questa suo progetto, dimostra di saper vedere oltre.
Nel romanzo, la storia di una giovane donna che non si arrende alla sconfitta che le violenze fisiche e psicologiche troppo facilmente le imporrebbero, violenze a cui invece reagisce grazie al provvidenziale battito del proprio cuore che, come scudo, eleva in mezzo al suo dolore, e si fa forte, fino a conquistarsi l’insperata vittoria di rinascere.
E’ una storia d’amore e di coraggio, del non voler piegar la testa ai continui soprusi e alla prepotenza di chi si pensò di amare, ingiustamente e a lungo: è un libro scritto da una donna per le donne, tutte quante, senza distinzione, una testimonianza di vita da non lasciar cadere negli abissi delle nostre coscienze, troppo spesso complici dei nostri carnefici, perchè obnubilate dal senso di colpa che ci ottenebra.
Il modo di scrivere di Antonella Tafanelli è diretto ed incisivo, non cede a fronzoli inutili e nemmeno a giri di parole: arriva esattamente dove si prefigge di arrivare, fino alle pieghe più remote di ogni anima, che sia donna, oppure uomo, perchè questo libro è adatto pure agli uomini, a quelli che da sempre sanno amare, ma anche chi non ha ancora imparato a farlo.
“Un battito negli abissi” è la storia della fine di un amore reputato tale ed è la storia di un amore che incomincia, come danza erotica e dei sentimenti, fino ad arrivare all’anima, consegnandola alla resurrezione, dopo una vita spesa a sottomettersi, annullando i propri desideri, sradicando le proprie convinzioni, come fossero solamente errori e colpe da espiare.
“Un battito degli abissi” è un libro in cui l’amore non è disgiunto dalla speranza, perchè senza speranza, l’amore non è amore: speranza e amore da sempre son fratelli, che camminano insieme sulla strada della vita, e questo è esattamente il messaggio che Antonella Tafanelli ci consegna, alla fine della storia che racconta.