Venerdì 17 luglio si celebra un anno dalla scomparsa di Andrea Camilleri, noto ai telespettatori e al pubblico di lettori per aver dato vita al commissario Montalbano interpretato sullo schermo da Luca Zingaretti. Il 16 luglio è uscito in tutte le librerie “Riccardino”, l’ultimo atto dello scrittore siciliano. Un libro che è il suo addio ai lettori, ma soprattutto un viaggio nel tempo e nella parola siciliana che molti hanno imparato a conoscere proprio grazie a lui.
Il 16 luglio esce nelle librerie questa fatica letteraria di Camilleri che vede ancora una volta protagonista il commissario Montalbano. Come spiega Sellerio, la casa editrice di Palermo che, da sempre pubblica i romanzi dello scrittore, escono due versioni dello stesso romanzo. Nel 2005 aveva pubblicato “La luna di carta”, ma nello stesso frangente, consegna alla casa editrice anche un’altra opera, Riccardino, appunto.
Un romanzo che sarà pubblicato soltanto a distanza di un anno e che segna la fine dell’epopea del commissario Montalbano. Nel 2016, a distanza di 11 anni, Camilleri decide di apportare le giuste modifiche a quel romanzo. La trama è la stessa, ma ci sono degli accorgimenti nella lingua che, nel frattempo, si è evoluta.
Un titolo che rimanda ad altre opere dello scrittore ed è denso di significato e nei quali s’intravedono echi letterari dei precedenti romanzi come: La forma dell’acqua, Il giro di boa, Il ladro di merendine, L’altro capo del filo. “Riccardino” si differenzia dalle altre opere in quanto rappresenta la fine, il taglio con il passato e la figura di Montalbano.
La pubblicazione di questo romanzo, da parte della casa editrice Sellerio, è un modo “per ricordare Andrea Camilleri con gratitudine grandissima”. Sono pubblicate due versioni dell’opera: una del 2005 e l’altra recente in cui il lettore ha modo di scoprire l’evoluzione della lingua nel corso degli anni arricchita da una nota introduttivadi Salvatore Silvano Nigro.