Esce oggi Quelle due (Mondadori, pag. 176), romanzo di Chiara Maci. Lo scritto esplora il legame indissolubile tra Adele e sua figlia Mia, un rapporto tessuto di amore, responsabilità e nostalgia. La scrittrice ci invita a immergerci in un mondo dove le relazioni familiari si intrecciano con le radici culturali di una vita segnata dalla semplicità e dal quotidiano.La protagonista, Adele, è una madre che ha dovuto fare i conti con la mancanza di un padre per sua figlia. Crescere Mia da sola è una sfida che affronta con determinazione nonostante il peso della solitudine.
L’unico punto di riferimento solido nella sua vita è la nonna Ada, figura materna che incarna non solo l’affetto ma anche una saggezza antica. La morte di Ada rappresenta un punto di rottura in una realtà già fragile, costringendo Adele a riconsiderare se stessa e il suo ruolo di madre.Maci utilizza uno stile narrativo semplice e diretto, capace di evocare emozioni profonde attraverso momenti di quotidianità. La trattoria di Milano, simbolo di stabilità e tradizione, diventa il palcoscenico dove si svolgono i piccoli grandi eventi della vita di Adele e Mia. Qui, il cibo diventa un veicolo di memoria, un modo per mantenere viva la presenza delle persone care, come la nonna che cucinava con amore.
Il potere della normalità
Ogni piatto, ogni aroma, porta con sé il peso di ricordi condivisi, creando un’atmosfera che abbraccia il lettore fin dalle prime pagine. Le domeniche in famiglia, con pranzi ripetuti che sembrano quasi rituali, offrono un’immagine di normalità che contrasta con la tempestosa interiorità di Adele. Questi momenti, pur nella loro apparente banalità, sono carichi di significato; rappresentano un tentativo di preservare un senso di unità e continuità in un mondo che cambia.
Maci riesce a descrivere queste scene con una delicatezza che invita il lettore a riflettere sull’importanza dei legami familiari e degli affetti.Una delle chiavi di lettura del romanzo è proprio il concetto di identità. Adele si è sempre sentita definita da quelli che la circondano: la madre devota, la figlia obbediente, l’amica di Costanza. Con la scomparsa di Ada, tuttavia, questa identità comincia a vacillare, lasciando spazio a dubbi e insicurezze. Come può affrontare la vita senza la guida e il sostegno di colei che le ha sempre dato forza? A questo interrogativo si intreccia quello cruciale riguardo al futuro di Mia: come assicurarsi che anche lei, priva di un padre, possa crescere sana e felice?Il rapporto tra madre e figlia è descritto con uno realismo che colpisce.
Mia è una teenager che desidera scoprire il mondo, ma che al contempo si sente intrappolata nel passato di sua madre. Adele, d’altro canto, teme di non essere all’altezza, di non poter offrire a Mia quella figura paterna che sente così acutamente mancante. La scrittrice riesce a rappresentare questo conflitto in modo autentico, senza cadere nel sentimentalismo, ma mostrando piuttosto le fragilità umane e le paure che attanagliano entrambe.In Quelle due, il lettore viene accompagnato in un viaggio che va oltre il racconto di una singola vita; si tratta di una riflessione su cosa significhi essere una madre oggi, in un contesto sociale che spinge verso relazioni superficiali e fugaci. Maci affronta temi complessi come l’abbandono, il dolore e la ricerca di una propria identità, ma lo fa con uno sguardo sempre rivolto alla speranza. La scrittura è intrisa di una leggerezza che non nasconde il profondo, rendendo la lettura avvincente e toccante.