Passaggi di proprietà è il nuovo romanzo dello storico e critico d’arte Salvatore Enrico Anselmi. Segnalato dalla Società Dante Alighieri e oggetto di recensioni lusinghiere da parte della stampa nazionale, il libro sta riscuotendo anche un significativo successo di pubblico. L’originalità della narrazione, l’articolazione concatenata dei contenuti grazie a vicende in successione temporale, la sommatoria di storie fanno di questo libro un romanzo di romanzi, un racconto di racconti, un organismo complesso ma coerente.
Il carattere meta-linguistico e meta-narrativo del libro costituisce l’altro significativo elemento di originalità. Lo stile e il lessico, l’impiego di clausole morfo-sintattiche hanno come finalità l’intento di adeguare la lingua alla civiltà di riferimento, all’età storica nel corso della quale si svolge l’azione. In questo senso il lettore è coinvolto da un testo che muta e si evolve man mano che gli eventi prendono forma e si dipanano in un ampio arco cronologico.
I protagonisti sono artisti, restauratori, committenti, collezionisti, ladri e truffatori che si avvicendano in una caleidoscopica successione di fatti. Registro elevato e clausole più prosaiche, linguaggio di tenore alto e parlata popolare, palazzi dell’aristocrazia e misera vita di strada nella Roma cinque-seicentesca, costiuiscono il retroterra delle storie più lontane nel tempo.
Densa e ricca di accenti, ora lirici, patetici, ora brutali e cinici, la vicenda novecentesca e contemporanea è trattata con l’abbrivio del saggista che strizza l’occhio al narratore creativo senza abdicare dal senso civile ed etico dello scrivere. Repentine conclusioni, esiti ed epiloghi delle vicende che si rivelano nei capitoli successivi a quelli nei quali il focus più stringente si coagulal, elevano la temperatura dei racconti.
Il ruolo dell’arte, il rapporto tra esecutori e conseratori, tra mecenati e bottegai senza scrupoli, tra collezionisti e mercato costituiscono un ulterore collante che spinge la storia fino all’età contemporanea e oltre.
Il contesto generale offre spazio anche all’indagine sui personaggi e sugli individui attraverso un’intonazione introspettiva, che ha come scopo lo studio dell’indole e dello spessore morale di ciascuno. Se ne ricava una galleria eterogenea e varia di prototipi umani accomunati talvolta dal serpeggiante male di vivere, talvolta da pulsioni basse e proditorie, talvolta da aspirazioni nobili ed elevate.
Un’indagine sull’uomo e sul mondo è dunque questo libro raffinato per stile e per tematiche, che si distingue dall’omologazione talvolta dominante del contesto letterario contemporaneo, costituendo una voce autorevole ma non pedante, elevata e condiscendente, critica e allo stesso tempo condivisibile.