Ugo Ricciarelli, lo scrittore italiano scomparso il 21 luglio scorso all’età di 59 anni, è il vincitore della 51/ma edizione del Premio Campiello.
Per la prima volta nella storia della manifestazione culturale ha vinto un artista che non c’è più, con “L’amore graffia il mondo” (Mondadori), che si è aggiudicato il Premio con 102 voti.
Il libro di Ugo Riccarelli, che vede come protagonista Signorina, è un omaggio alla forza e alla fragilità delle donne, come ha ricordato Roberta Bortone Ricciarelli, la moglie del defunto vincitore che ha ritirato il Premio nella splendida cornice veneziana, al teatro La Fenice: “Sono orgogliosa di essere qui per lui e per tutte le donne che Signorina rappresenta – ha commentato – Ho sempre detto a mio marito che l’ho sposato perché mi faceva ridere e portava il caffè a letto la mattina. È un premio dedicato a tutte le donne, prima tra tutte la mamma Ilva, che l’ha ispirato. Credo anche che avrebbe ringraziato Antonio Tabucchi, il suo maestro”.
Al secondo posto Fabio Stassi, con “L’ultimo ballo di Charlot” (Sellerio), che ha avuto 83 voti seguito da Giovanni Cocco con “La caduta” (Nutrimenti), 47 voti, Beatrice Masini con “Tentativi di botanica degli affetti” (Bompiani), 36 voti. Infine Valerio Magrelli con “Geologia di un padre” (Einaudi), 21 voti.
Il premio alla carriera è stato poi assegnato ad Alberto Arbasino che, nonostante gli ottantatré anni, è risultato essere il più vispo e arzillo tra i protagonisti della serata. Da segnalare infine il vincitore del Campiello Giovani, Alberto Alarico Vignati, con il racconto “Girasole impazzito di luce”.