È uscito il 18 giugno il romanzo “Luci sulla città” (Feltrinelli, pag. 240). L’autore è Massimliano Virgilio. In questo lavoro letterario ambientato nella Napoli della fine dell’Ottocento, la figura che brilla forte è quella della scrittrice Matilde Serao. Figura storica ma anche, in questo racconto, personaggio incredibile e carismatico. Lo scrittore affronta lo scritto con uno stile narrativo raffinato e forgiato impastando insieme romanzo popolare e commedia gialla. Matilde Serao è la prima figura femminile a fondare e amministrare un quotidiano in Italia.
A queste prerogative Virgilio vi aggiunge quello di novella investigatrice, alle prese con i luoghi umbratili di una Napoli pronta a nascondere compromessi ed eventi non sempre capaci di meritare la luce del giorno. Lo scopo di Matilde è, in questi casi, raccontare la verità; anche a costo di scontrarsi con forze sociali avverse al suo modo di intendere la giustizia. Pertanto nel suo giornale spesso gli ingranaggi della rotativa sbuffano per mandare in stampa notizie che mettono in crisi chi vorrebbe operare indisturbato nel mondo del crimine. I personaggi che gravitano intorno a Matilde Serao sono piuttosto ben disegnati e riconoscibili.
Fra tutti si segnalano un tipografo dedito al gioco d’azzardo; e un caporedattore che non ha solo un compito professionale ma anche amicale. A quest’ultimo compete l’ingrato dovere di negoziare tra lei e Edoardo Scarfoglio, direttore del giornale ma soprattutto marito di Matilde. I problemi legati a questo personaggio nascono intorno al piano editoriale e a quello sentimentale: il marito la vorrebbe più orientata sulla trattazione di articoli di cultura o costume; le inchieste sul campo invece, secondo il suo modo di vedere, non farebbero altro che attirare le antipatie dei notabili. Comunque, a dar manforte all’indole della Serao, interviene Eleonora Duse.
Il mistero
La storica attrice esorta l’amica a non cedere e ad affrancarsi dalle pretese del consorte. La città partenopea, da parte sua, non lesina casi da incorniciare nel mondo dei fenomeni criminali. Uno di questi eventi che il giornale dell’emancipata Matilde segue è quello di un delitto avvenuto in un vicolo, in uno di quei luoghi in penombra frequentati da lische, gatti e malavitosi. Con grande sorpresa, i giornalisti per i loro articoli si trovano a maneggiare la figura di un socialista: è lui che è stato eliminato.
Il caso si complica, le trame si aggrovigliano sempre più. Le autorità seguono tracciati falsi o tendenziosi; la neo detective invece preferisce procedere nei bassifondi che il governo pare disdegnare. Per rivelare il mistero che si nasconde dietro il misfatto si è costretti a frequentare un’umanità varia, la quale si compone di sciagurati che si impoveriscono sfidando la fortuna al lotto clandestino, speculatori senza scrupoli pronti a tradire per pochi soldi, etc.