Ormai anche nel panorama letterario italiano le voci, anzi le penne, femminili sono riuscite a ritagliarsi uno spazio importante e a catturare sempre più lettrici, ma anche lettori. Tra di loro c’è indubbiamente quella di Francesca Valeria Poli, che ha da poco pubblicato (per L’Erudita – Giulio Perrone Editore) il suo nuovo romanzo dal titolo “Les Chambres Noires”.
Un titolo intrigante, dietro al quale si nascondono storie, non solo di vita ma anche di trasgressioni vissute. Il romanzo è infatti frutto di una serie di chiacchierate, diventate poi confessioni e anche interviste. Il fil rouge? Il piacere, secondo vari punti di vista. Il percorso che ha portato a questa opera è iniziato diciassette anni fa, quando Francesca era una studentessa universitaria ed è entrata in contatto con un mondo a lei in parte sconosciuto.
Tutto, come spiega la stessa autrice, è nato dalla confessione di un’amica e poi: “mi capitava di conoscere persone che avevano fatto esperienza di club privé, dark room, feste private. Persone che cercavano l’amore ma finivano per trovarsi in situazioni che di amore hanno molto poco”.
Francesca sottolinea che in “Les Chambres Noires” si parla anche di un sesso non voluto da entrambi o comunque raggirato, insomma nulla di sentimentale o romantico: “È un gioco che non è fatto da ambo le parti: c’è una parte carnefice e una parte vittima, e la vittima crede che sia tutto normale”.
Dopo che ha finito di scrivere il libro, l’autrice ha ricevuto diverse proposte editoriali, ma in quel periodo aveva iniziato da poco a insegnare e ha deciso così di tenerlo nel cassetto, perché non le sembrava il caso. Poi però si è resa conto che il suo ruolo di docente e quello di scrittrice possono conciliarsi, in quanto ben separati. E per fortuna, diciamo noi, così abbiamo avuto modo di scoprire questo interessante e affascinante mondo contenuto in “Les Chambres Noires”.