"L’enigma della camera 622", il nuovo thriller di Joël Dicker

Joël Dicker, autore di grande successo con titoli come "La verità sul caso di Harry Quebert" , torna in libreria con un nuovo romanzo ambientato nelle Alpi Svizzere, in cui mescola amore, intrighi e suspense, con una dedica speciale al suo editore, scomparso da poco.

"L’enigma della camera 622", il nuovo thriller di Joël Dicker

Joël Dicker, autore de “La verità sul caso di Harry Quebert”, che ha venduto tantissime copie e da cui è stata tratta anche la serie tv omonima con protagonista Patrick Dempsey, torna in libreria con un nuovo thriller, con il quale spera di bissare il successo del precedente. Il nuovo romanzo s’intitola “L’enigma della camera 622“, pubblicato sempre da La Nave di Teseo.

Si tratta di una storia imprevedibile che ruota attorno ad un gioco di specchi e che, per certi versi, ricorda “Il libro dei Baltimore” e “La scomparsa di Stephanie Mailer”. Uscito in Italia l’11 giugno e pubblicato precedentemente in alcuni paesi europei, quali Francia, Germania e Belgio, sta già ottenendo grande successo. Un thriller che racconta di un omicidio avvenuto nella camera 622, ricco di misteri e suspense, che si caratterizza anche per una donna avvenente e curiosa, che riesce a far luce su quanto successo.

Il libro è dedicato, come si legge in apertura, a Bernard de Fallois, che è stato il suo editore. Proprio grazie a lui è riuscito a capire che la scrittura era la sua strada, la sua passione, che si è dunque trasformata in lavoro. Il protagonista del romanzo si chiama proprio come lo scrittore, anche se non ha nessun punto in comune, semplicemente è un modo per giocare con il lettore e fare in modo di renderlo partecipe mentre legge.

Il protagonista è uno scrittore proprio come nel suo primo romanzo. In questa sua nuova opera ci sono elementi che raccontano il suo rapporto con il suo editore e il lungo lavoro che hanno svolto insieme. Un lavoro ambientato per la prima volta in Europa, nelle Alpi Svizzere, per dimostrare di essere uno scrittore svizzero, ma anche per raccontare il suo forte legame con la terra in cui è nato.

Un romanzo che mescola amore, suspense, intrighi nazionali, mistero, anche se, secondo Dicker, non ci sono dei segreti per scrivere un thriller perfetto, ma l’autore e il lettore giocano insieme provando a divertirsi fino alla fine. Infine, non manca di ringraziare i traduttori, che ogni volta fanno un lavoro egregio e senza i quali non potrebbe essere noto in Italia e in altri Paesi.

Per quanto reputi strana e particolare la storia del Coronavirus, afferma che qualcosa sta cambiando, anche per quanto riguarda l’editoria, ma non ha intenzione di scrivere nulla su quanto successo in quanto è una storia a sé, che ha già trovato ampio spazio e modo di espandersi.

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