L’avventurosa storia dell’uzbeko muto, il nuovissimo libro di Luis Sepùlveda

Uscirà, il prossimo giovedì 5 marzo, in tutte le librerie italiane, L’avventurosa storia dell’uzbeko muto, il nuovissimo libro di Luis Sepùlveda, uno tra i più grandi autori della letteratura mondiale e scrittore di grandissimo successo a livello planetario

L’avventurosa storia dell’uzbeko muto, il nuovissimo libro di Luis Sepùlveda

Uscirà, il prossimo giovedì 5 marzo, in tutte le librerie italiane, L’avventurosa storia dell’uzbeko muto, il nuovissimo libro di Luis Sepùlveda, uno tra i più grandi autori della letteratura mondiale e scrittore di grandissimo successo a livello planetario.

In questo suo ultimo lavoro letterario che può essere definito un “romanzo in storie”, Luis Sepúlveda, l’autore che ha conquistato la scena letteraria con il suo primo romanzo, Il vecchio che leggeva romanzi d’amore (Un viejo que leía novelas de amor), che ha commosso i lettori, grandi e piccini, di tutto il mondo con le sue favole (tra le quali spicca tra i quali spicca Storia di una gabbianella e del gatto che le insegnò a volare, titolo originale Historia de una gaviota y del gato que le enseñó a volar, uno dei libri più letti degli ultimi anni) e che ha anche ottenuto un grandissimo successo con il libro  Un’idea di felicità, scritto a quattro mani con l’autore Carlo Petrini, che raccontava la possibilità di avere un’esistenza diversa e che ci permette di riscoprire il piacere della lentezza e della condivisione, racconta il passato e i sogni di una generazione.

E il famoso scrittore, nonché cineasta, autore teatrale, poeta, ed attivista cileno naturalizzato francese, lo fa soprattutto attraverso l’ironia con la quale è costruito anche il personaggio principale del libro, l’uzbeko muto, che in realtà non è né uzbeko né muto. Si tratta, infatti, di Ramiro, un ragazzo peruviano, che ha realizzato il suo sogno vincendo una borsa di studio all’Università Lomonosov di Mosca.

Peccato, però, che quello che trova non si avvicina nemmeno minimamente a ciò che aveva sperato di trovare, e cioè tante belle ragazze, tanta buona musica e tanto alcool per divertirsi. E al peggio non c’è fine, visto che, quando tenta di avvicinarsi a Praga, dove si dice che tutte queste cose abbondino, finisce per arrivare in Uzbekistan, dove ad attenderlo trova un freddo glaciale, gente che non parla alcuna altra lingua all’infuori del russo e nemmeno il profumo di un goccio d’alcool, dato che è un paese musulmano.

Continua a leggere su Fidelity News