La scrittrice più bella del mondo: la storia di Nancy Clare Cunard

Nancy Clare Cunard fu una vera icona del Novecento. Scrittrice, poetessa e anarchica inglese, rinnegò le sue origini benestanti e dedicò la sua vita alla lotta contro il fascismo e contro il razzismo, arrivando a pesare solo 25 kg.

La scrittrice più bella del mondo: la storia di Nancy Clare Cunard

Nancy Clare Cunard era un’ereditiera che scelse di rinunciare alla sua vita da privilegiata per dedicarsi alla sua carriera di poetessa, scrittrice e attivista e per combattere contro le ingiustizie della società del tempo. Nacque a Londra nel 1896 e passò la sua infanzia vivendo in un antico castello. Ma la sua famiglia non era perfetta: il padre si dedicava solo alla caccia , e quando non lo faceva, stava sempre rinchiuso in una torre; mentre la madre aveva come unico impegno quello di socializzare con politici e artisti del tempo. Per cui Nancy trascorse la sua infanzia avendo rapporti sociali solo con il personale di servizio.

All’età di 14 anni visse la separazione dei suoi genitori e si trasferì a Londra con la madre. Frequentò le migliori scuole private europee ed entrò in un circolo di giovani intellettuali che si occupava di politica e di arte.

Nel 1916 pubblicò le sue prime poesie e si sposò con un reduce della Prima Guerra Mondiale. Ma il matrimonio non andò a buon fine e finì dopo soli 2 anni. Nancy quindi si trasferì a Parigi, inserendosi in un circolo di artisti e comunisti.

Lì, grazie al suo fascino magnetico, divenne l’amante di molti personaggi famosi, tra i quali T.S. Eliot, Luis Aragon, Pablo Neruda e Ezra Pound. Fu molto ammirata anche da scrittori importanti, come Samuel Beckett, Aldous Huxley ed Ernest Hemingway, ma attirò l’attenzione anche di diversi fotografi del tempo, grazie alla sua figura alta e longilinea e alla sua sessualità molto libera e spregiudicata.

Nel 1928 si prodigò a fondare la Hour Press, una piccola casa editrice che inizialmente era nata con il nome di Three Mountains Press. Non avendo problemi economici grazie alla sua cospicua eredità, Nancy si dedicò allo sviluppo della poesia sperimentale, ma si impegnò molto anche a combattere contro le politiche razziali. A tal proposito, la scrittrice pubblicò una raccolta di componimenti scritti da alcuni poeti afro-americani. 

Nancy fu anche una convinta anti-fascista e verso la metà degli anni Trenta andò in Spagna per documentare la Guerra Civile Spagnola, attivandosi anche per raccogliere fondi da destinare ai profughi. Tornò a Parigi a causa della fatica, ma durante la Seconda Guerra Mondiale lavorò a Londra diventando una traduttrice per conto della Resistenza francese. Questo impiego la logorò fisicamente e alla fine della guerra scelse di dedicarsi ai viaggi. Ma i suoi problemi di salute aumentarono a causa dell’alcool, della povertà e dei suoi comportamenti autodistruttivi.

Fu anche ricoverata in manicomio a causa di uno scontro con la polizia di Londra e, quando fu liberata, tornò a Parigi. Nel 1965 fu trovata in strada, mentre versava in condizioni disperate. Arrivò a pesare soltanto 25 kg. Morì 2 giorni dopo il suo ritrovamento, sola, abbandonata e dimenticata da tutti.

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