La casa sul promontorio di Romano De Marco (recensione)

"La casa sul promontorio" è un crime di Romano De Marco, ambientato nei dintorni di Ortona, di dove è originario l'autore, e pubblicato da Salani a marzo 2022.

La casa sul promontorio di Romano De Marco (recensione)

Mattia Lanza è lo scrittore più amato d’Italia, il più venduto, il più invidiato, il più tradotto all’estero: ha una bella famiglia, un’agente che farebbe qualunque cosa per lui, un appartamento a New York e abbastanza soldi per soddisfare ogni possibile desiderio. Insomma, una vita da sogno; fino alla notte in cui la moglie e i loro due figli vengono massacrati.

Due anni dopo quel fatto di sangue, assolto nel processo che lo ha visto unico imputato per il triplice omicidio, Mattia Lanza decide di tornare a scrivere: per farlo, sceglie di isolarsi in una villa nascosta dalla vegetazione, sul promontorio di Punta Acqua Bella, in Abruzzo, un paradiso affacciato sul mare.

L’incontro casuale con una donna, Eva, sembra riportargli sensazioni che da troppo tempo non viveva, compresa l’ispirazione letteraria; ma il passato continua a tormentarlo: gli incubi, le visioni angoscianti, i presagi di sventura non gli danno pace.

Di chi sono gli occhi che lo fissano di notte, chi è l’inquietante anziana che lo segue ovunque vada e lo fissa in silenzio? E cosa sono gli strani oggetti che ha trovato nella casa, che sembrano rimandare a un vicino cimitero di guerra?

Il romanzo è piuttosto breve e sempre scorrevole, con la narrazione che entra subito nel vivo. La trama scorre su due binari paralleli, è densa di avvenimenti e colpi di scena che nel loro spiegare qualcosa aprono sempre la porta a nuovi interrogativi; i personaggi principali sono ben delineati anche in poche pagine, pur mantenendo un alone di mistero che li rende interessanti: Mattia è uno di quei protagonisti che entrano sotto la pelle e di cui si vorrebbe leggere ancora e anche Eva ha tanto da dire. Anche i personaggi secondari, che sono abbastanza numerosi, risultano ben tratteggiati pur nel loro essere poco più che comparse.

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