La giovane Aleisha è tutto fuorché una lettrice accanita: da tempo, non si fida più dei libri perché l’hanno delusa. Eppure, il caso vuole che rimedi un lavoretto estivo in una biblioteca, dove l’unico modo per riempire i vuoti tra un avventore e l’altro è sfogliare qualche pagina; un passatempo noioso se non fosse che una mattina compare Mukesh, un signore alla disperata ricerca di un contatto con la nipotina topo di biblioteca.
L’uomo le chiede di consigliargli qualcosa da leggere e Aleisha pensa bene di cavarsela con una lista che ha trovato in fondo a un vecchio volume sgualcito: ma si sbaglia. Perché Mukesh torna con l’intenzione di parlare dei romanzi che gli ha indicato; e lei non può far altro che dare un’altra possibilità alla lettura.
Così, libro dopo libro, si accorge che ogni storia è capace di trasportarla lontano e di mostrarle il lato migliore della realtà: Il buio oltre la siepe la invita a guardare il mondo con occhi diversi; Orgoglio e pregiudizio le insegna che esiste la persona giusta per ognuno di noi, mentre Piccole donne le fa scoprire la forza della gentilezza e della solidarietà: col passare dei giorni, Aleisha e Mukesh sperimentano il potere terapeutico della letteratura, che li avvicina e cura l’anima. E si rendono conto che i romanzi che leggono racchiudono un segreto inaspettato; un segreto che ha a che fare con la biblioteca e che li legherà a doppio filo.
Perché solo unendo le forze e diffondendo la passione per la lettura potranno portarlo alla luce e arrivare alla verità.
Il romanzo è piuttosto lungo, ma cattura il lettore fin dall’inizio: il potere salvifico delle storie e della lettura è il vero protagonista della narrazione, insieme all’importanza dei legami famigliari e delle connessioni umane. Parlando invece di personaggi veri e propri, di Aleisha e Mukesh conosciamo il passato, il presente, la famiglia e gli amici, ma anche i personaggi secondari che entrano in scena risultano ben delineati pur in pochi tratti.