Il sottotitolo è “Perché e in nome di chi continui a suonare?”. Non ci vuole molto a capire il lettore ideale che il libro vorrebbe intercettare. Sono sicuramente tutti quelli che da quando hanno preso una chitarra, una batteria, un microfono, un basso o qualsiasi altro strumento, non hanno mai mollato. Il tempo è passato sulle loro figure. Sul giorno della maturità. Sul loro primo giorno all’università o al lavoro da commesso in jeanseria. È passato sul vestito bianco di lei e sulla giacca a coda di rondine di lui. Sul primo vagito dell’erede.
Ma loro, quelli con il rock spolverato sulla brioche a colazione e sull’insalata a pranzo, sono rimasti imperterriti a seguire il loro istinto di suonatori di tamburo o di vocalist anche se non sono diventati Robert Plant o Vasco Rossi. Oppure, magari, ce l’hanno fatta e sono fra i nomi che compongono il paesaggio della musica italiana. Comunque sia e per tornare al libro, la sua lettura, al di là dell’apparente lettore ideale, è consigliata a tutti.
Infatti, chi non ha un amico, un conoscente o qualsiasi altra figura che non abbia tentato la strada del rock? E quando qualcuno vicino a noi fa qualcosa, è interessato a un progetto, statene certi, quel progetto passa anche nei nostri dintorni. Quindi, al mondo della musica si appartiene tutti. La leggibilità del libro è buona, le pagine scorrono veloci. Il tutto è apprezzabilmente asciutto e composto.
Se il sottotitolo è “Perché e in nome di chi continui a suonare?”, l’intestazione, va da sé, non poteva che essere dello stesso tenore. Infatti, si chiama “In nome del rock italiano”. Un titolo, a pensarci bene, che sembra difendere qualcosa di serio. E sicuramente serio, al di là dei luoghi comuni che vorrebbero inscatolarlo nella banale formula del ‘sex drugs and rock n roll’, il fenomeno del rock lo è.
Da Elvis in poi la musica è diventato un evento culturale di base. Dove la parte squisitamente ‘sonora’ è quasi secondaria ai rivolgimenti psicologici e di apertura al nuovo che essa, musica, comporta. “In nome del rock italiano” di Mimmo Parisi & Diego Romero è stato pubblicato il 10 agosto per stile LIBeRO. Il libro è organizzato su due livelli. La prima parte è di tipo narrativo, autore Parisi. La seconda, invece, è una sorta di antologia minimalista degli artisti che hanno fatto grande il rock italiano, di Diego Romero.