Il Metodo del Coccodrillo: una nuova saga per Maurizio De Giovanni

Nuova saga per Maurizio De Giovanni che abbandona Ricciardi per un nuovo appassionante protagonista

Il Metodo del Coccodrillo: una nuova saga per Maurizio De Giovanni

“La morte arriva al binario tre alle otto e quattordici con sette minuti di ritardo.”

Comincia così il primo romanzo della nuova saga di Maurizio De Giovanni che rimane a Napoli, ma nella Napoli contemporanea, e cambia scena e protagonisti delle sue storie di delitti e psicoindagini.

Il nuovo protagonista si chiama Giuseppe Lojacono ed è siciliano e la sua carriera è in rampa di lancio nella squadra mobile di Agrigento.  La sua vita è stata distrutta dallo scandalo delle rivelazioni di un falso pentito e dall’incomprensione di sua moglie che lo lascia da solo ad affrontare la tempesta togliendogli anche il conforto della figlia sedicenne. Lojacono viene trasferito all’ufficio denunce del commissariato San Gaetano e il suo nuovo commissario gli intima di non occuparsi di nessuna indagine, di essere invisibile. E Lojacono lo diventa, invisibile. E passa le giornate giocando a scopa contro il computer con accanto un altro paria come lui, l’unico che gli rivolge la parola. Fino a che una notte viene ucciso un ragazzo e, casualmente, Lojacono è di turno. E’ il primo ad arrivare sul luogo del delitto e comincia così una lotta contro il tempo e contro tutti. Il Coccodrillo (così l’hanno soprannominato i giornali) continua ad uccidere e, solo dopo la terza giovane vittima, il procuratore capo, una bella ragazza con un passato tormentato alle spalle, lo include ufficialmente nelle indagini. L’intuizione di Lojacono porta ad un passo dall’ultimo delitto in un gioco di fredda programmazione dei delitti e fine psicologia fino all’epilogo che vedrà Lojacono trionfare di una ben triste vittoria.

Il romanzo è appassionante, il personaggio principale davvero ben caratterizzato. Rispetto al suo antenato Ricciardi è più calato nella realtà e vive di meno la dimensione onirica di una Napoli che appare lucida nella sua spietata indifferenza. La storia è coinvolgente e non adatta a chi crede sempre e comunque nel lieto fine, ma la lieve traccia di speranza nella vita del protagonista che compare alla fine ne rendono meno amaro l’epilogo.

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