“Il caso della donna che smise di mangiare” di Paolo Crepet

È uscito pochi giorni fa, per Einaudi, “Il caso della donna che smise di mangiare” di Paolo Crepet, la storia di una donna anoressica, che detesta il proprio corpo, e ha paura di non essere all'altezza dell'amore di cui tutti necessitiamo per vivere

“Il caso della donna che smise di mangiare” di Paolo Crepet

È uscito pochi giorni fa, per Einaudi“Il caso della donna che smise di mangiare” di Paolo Crepet.

Questa è la storia di una donna anoressica, che si rifiuta di mangiare, detesta il proprio corpo, e ha una grande paura che la dilania totalmente: non essere all’altezza dell’amore di cui tutti noi, esseri umani, necessitiamo, per vivere le nostre vite.

Fausta prende appunti sulla sua vita su dei quaderni neri. Scrive tutto sulla sua esistenza, e la riscrive ancora, per il suo analista. Ha cercato in tutti i modi di risolvere il problema, di trovare la sua patologia, così come i medici hanno sempre fatto con i suoi problemi con l’anoressia, cercando di correggere ciò che c’era di sbagliato. 

Ma contro l’ambiente in cui questa donna era vissuta e cresciuta, c’era davvero poco da fare. Suo padre, succube della moglie, sua madre, totalmente priva di sentimenti, una nonna autoritaria della quale porta il nome come fosse quasi un marchio: è in questo ambiente “patologico” che Fausta ha scelto di non prendersi più cura del proprio corpo, e cerca e trova la salvezza solo scrivendo.

Questo è un tremendo caso di anoressia che diventa un romanzo familiare. Nelle pagine del romanzo, Fausta racconterà al lettore la lotta per essere sé stessa, per provare a vincere quell’istinto di autodistruzione, che si porta dietro, come una maledizione, una triste e dolorosa condanna.

“Loro sono stati rigidi e implacabili con te e la tua mente è stata rigida e implacabile con il tuo corpo”.

Il suo diario può essere considerato la storia di tutti noi, che ci lasciamo ingannare dalla sofferenza, e dalla paura di essere ciò che realmente siamo, dall’imperfezione dei sentimenti, e dalla nostra voglia di essere amati e di amare.

L’autore del libro, lo psichiatra e sociologo Paolo Crepet, classe 1951, è un esperto nel campo della ricerca sul suicidio, dell’epidemiologia psichiatrica e della psichiatria sociale. Nel corso della sua carriera ha pubblicato molti lavori, come per esempio, Storie di matricidi (1998) e la raccolta di saggi Perché siamo infelici (2010).

Continua a leggere su Fidelity News