“Giuro che non avrò più fame. L’Italia della Ricostruzione”, il nuovo libro di Aldo Cazzullo

Il giornalista Aldo Cazzullo sta girando l’Italia per presentare il suo ultimo libro, in cui racconta gli anni della ricostruzione dopo le Guerre Mondiali come esempio per ricostruire il nostro Paese all’uscita dalla crisi di questi anni.

“Giuro che non avrò più fame. L’Italia della Ricostruzione”, il nuovo libro di Aldo Cazzullo

Aldo Cazzullo, inviato speciale ed editorialista per Il Corriere della Sera, ora si occupa anche della rubrica delle lettere ed ha dedicato oltre venti libri alla Storia e all’identità italiana del Novecento, sia per raccontarne la storia che per mostrarne le potenzialità e la bellezza. Lo scorso 18 settembre è uscito nelle librerie il suo ultimo lavoro “Giuro che non avrò più fame. L’Italia della Ricostruzione“, edito da Mondadori.

Il titolo è tratto dal primo film che le nostre nonne videro al cinema dopo la guerra e cioè “Via col vento“, in cui Rossella O’Hara torna alla sua fattoria trovandola distrutta e, dal momento che non mangiava da giorni, strappa una piantina, ne morde le radici e levandola al cielo grida: “Giuro che non soffrirò mai più la fame“. Quel giuramento collettivo fu ripetuto da milioni di italiani. Fu così che settant’anni fa venne ricostruito un Paese distrutto.

Questo libro infatti racconta un pezzo preciso della storia italiana: la miseria nera del dopoguerra dal 1948 in poi, quando non si cercava ostinatamente di dimagrire ma di ingrassare, quando le scarpe costituivano un bene prezioso, quando il pane era l’unico cibo disponibile. Lo scopo? Svegliare gli italiani del 2018 dal torpore rancoroso che li caratterizza, per insegnare loro come fare un’altra ricostruzione dopo la crisi che ci ha colpiti negli ultimi anni. Una frase su tutte: “Eppure i nonni erano più disponibili e aperti al cambiamento dei loro nipoti e pronipoti. Al mattino ci si diceva: speriamo che oggi succeda qualcosa, mentre adesso ci si dice: speriamo che oggi non succeda nulla”.

Aldo Cazzullo punta tutto su un grande valore che sta scomparendo, ovvero la fiducia. La fiducia nel nostro Paese e nelle sua capacità di ripartire sempre, la fiducia nel prossimo, la fiducia nel futuro. Capitolo dopo capitolo narra una processione di volti noti e dimenticati, di nomi di grandi personaggi che hanno fatto la Storia, come i politici Alcide De Gasperi e Palmiro Togliatti, gli sportivi, con la rivalità tra Coppi e Bartali, gli attori, come Anna Magnani e la sua travagliata storia con Rossellini, gli industriali come Olivetti e Mattei, morti tragicamente.

Tutti questi racconti ci riempiono di nostalgia ma anche di speranza, perché noi non stiamo uscendo da una guerra di cui dobbiamo ricostruire le macerie fisiche ma, invece, dobbiamo lottare contro la rassegnazione post-crisi. Cazzullo critica infatti gli anziani che tentano solo di campare di rendita e, soprattutto, i giovani che si crogiolano nell’ignavia dell’attesa. Ed è soprattutto a loro che lo scrittore propone il modello coraggioso dei Ricostruttori, per provare a sconfiggere l’idea inaccettabile che oggi essere italiani sia diventata una sfortuna.

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