“Fino a quando“, l’autobiografia di Linus, poliedrico direttore di Radio Deejay

Il 19 maggio è uscito “Fino a quando“, la biografia di Linus in cui si ipotizza il suo ultimo giorno alla radio dopo una storia di successo che, nel libro, si intreccia tra passato e presente.

“Fino a quando“, l’autobiografia di Linus, poliedrico direttore di Radio Deejay

Linus, pseudonimo di Pasquale Di Molfetta, è il direttore artistico di Radio Deejay dal 1996, nonchè il conduttore di uno dei programmi radio più seguiti, ovvero “Deejay Chiama Italia”, che ha deciso di affidare i numerosi aneddoti di vita personale e lavorativa alle pagine di un libro, una vera e propria autobiografia dal titolo “Fino a quando“.

Il libro sarebbe dovuto uscire il 5 maggio ma dato il periodo pandemico, insieme a tutta un’altra serie di eventi, se ne è dovuta posticipare la pubblicazione, riflettendo su quando fosse il caso di farlo uscire. Alla fine, si è deciso, come per molte altre iniziative, di affidarne il lancio ai vettori online.

Ieri, 19 maggio, in concomitanza con l’uscita nelle librerie, alle 17, sulla pagina Facebook di Mondadori, c’è stata la presentazione ufficiale e poi alle 19 quella più informale su Instagram con Linus e la sua spalla di sempre, Nicola Savino. Linus, a quasi sessant’anni, ripercorre gli anni di una vita in cui dall’amore totalizzante per la musica, nasce il sogno da ragazzino, in cameretta col fratello, di fare il dj.

Questo sogno arriva a realizzarsi davvero a partire dalle primissime esperienze improvvisate, passando per piccole radio di provincia fino alla direzione innovativa che ha trasformato Radio Deejay nel riferimento assoluto di oggi. In diretta dai loro profili Instagram, Linus e Nicola hanno fatto due chiacchiere in confidenza tra il serio e il faceto.

Due amici che hanno parlato dei fatti della vita con la grande capacità – dimostrata quotidianamente in radio – di passare dal prosaico a piccoli squarci di intimità, fino a toccare corde profonde. Talento e tenacia, disciplina e creatività, dalla prima volta fino a quello che sarà il fatidico “drop the mic“, possibilità che ha però messo fortemente in allerta i suoi affezionatissimi che temono sia una maniera dolce per annunciare la fine di un’era radiofonica.

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