Elisabetta Salimbeni e il nuovo libro: i miei dialoghi con la sclerosi multipla

Elisabetta Salimbeni nel suo libro "SeM la mia folle sclerosi multipla" intesse dei veri e propri dialoghi con la malattia per essere consapevole di se stessa e viverla in modo diverso senza piangersi addosso .

Elisabetta Salimbeni e il nuovo libro: i miei dialoghi con la sclerosi multipla

“SeM la mia folle sclerosi multipla” è il libro pubblicato dalla casa editrice Silviarech e scritto da Elisabetta Salimbeni, affetta dalla Sclerosi Multipla. In questo suo libro, l’autrice e la donna racconta il suo calvario con la malattia, instaurando dei veri e propri dialoghi con questa patologia che lei chiama SeM.

Un libro in cui Elisabetta non si nasconde, anzi, si racconta in modo razionale, lucido. La scrittrice, la donna affronta la malattia con una grande forza di volontĂ , a cuore aperto e sfidandola. Nonostante la malattia invalidante, Elisabetta riesce a non perdere mai la speranza e ad essere un esempio per tutti quanti noi aiutandoci ad affrontare la vita a muso duro.

Il libro è davvero un excursus sulla sua vita: da quando ha scoperto la malattia sino alle prime cure, ma anche le prime delusioni, lo scoraggiamento, la voglia di lottare, di farcela, di non arrendersi. Un racconto in cui parla delle sue grandi passioni: dall’amore per i viaggi sino alla regata, ma anche la passione per i cavalli e il ritorno a una vita normale, nonostante tutto.

Il racconto scritto da Elisabetta Salimbeni è un vero e proprio dialogo, una sorta di botta e risposta che lei intrattiene con la sua malattia, come se fosse una persona fisica, alla quale cerca di dare un volto e con la quale prende coscienza di se stessa, di quello che è, ma anche delle sue tante potenzialità e dei momenti difficili che deve affrontare.

Ecco un estratto di come vengono costruiti questi dialoghi tra la scrittrice e la malattia: “La mia vita non esisteva più. Pianto e disperazione pura. Per un tempo lunghissimo, sono stata in balia delle voci e dei pensieri degli altri. Mi hai azzerato tutte le connessioni cerebrali. Ti odio.  Volevo vivere, come se tutto fosse un incubo. Mi sarei svegliata. Prima o poi. Ho vissuto di rendita per i primi anni. Le bugie, tenevano botta. Il mio fisico anche. Ti sei fatto sentire, mi hai spezzato le gambe e mi hai umi-liato fregandotene”.

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