Il professore Dino Ticli, docente di scienze e autore di testi per l’infanzia è dell’idea che oggi la letteratura per ragazzi sia molto diversa rispetto a quella tradizionale delle fiabe e delle favole, anche se non c’è un vero e proprio rifiuto verso quei generi.
Le cose sono cambiate perché, quel tipo di letteratura rientrava in un contesto storico, culturale e sociale, in cui si credeva che il bambino fosse un “piccolo uomo” e le storie servivano come modelli educativi per far si che l’individuo crescesse all’interno di un sistema valoriale ben preciso. Oggi, invece, si riconosce al bambino la sua natura di persona che si sta formando (e non è un adulto in miniatura). Però, a differenza che in passato, con i bambini si parla di qualsiasi argomento. Ovviamente non si parla loro riferendoci come se fossero grandi, ma dobbiamo parlare di qualsiasi argomento, senza fare censure a priori.
Il professor Ticli dice che non va fatta, a suo parere, alcuna distinzione tra letteratura per adulti e letteratura per ragazzi. Cè bisogno di imparare a parlare con i ragazzi senza tabù, senza dover girare intorno ad un argomento, solo bisogna utilizzare un tipo di linguaggio adatto. Esistono differenza tra un bambino in età pre-scolare e uno di scuola elementare, scuola media, ecc..
Proprio perché le età sono importanti quando ci rivolgiamo ai ragazzi, possiamo classificare una letteratura per gli adulti, mentre ci sono diverse letterature per i ragazzi. Ma non pensiamo che chi scrive libri per ragazzi lo faccia “immedesimandosi” nel loro spirito, anzi, è importante che l’autore di testi per ragazzi sia qualcuno che abbia mantenuto il suo spirito giovane, che abbia ancora voglia di scoprire il mondo attraverso il gioco, che si meravigli delle cose semplici.
Sarebbe una cosa veramente ingiusta banalizzare, pensare che basti scrivere testi brevi e semplici per scrivere testi per ragazzi, non è così.Bisogna rivolgersi ai giovani lettori con serietà ma anche rispetto. Il bambino è in grado di cogliere gli aspetti più ironici come quelli più severi. Sono piccoli per l’età, ma riescono a capire se ci sono incongruenze o contraddizioni in ciò che leggono. Il rischio è di risultare moralistici e noiosi.
La caratteristica più bella dell’infanzia è quella di essere curiosi sempre e di qualsiasi cosa. I bambini si appassionano facilmente e volano con la fantasia, creano mondi fantastici. Lo scrittore deve saper toccare la fantasia dei bambini, perché attraverso la loro mente così flessibile sono in grado di arrivare a capire qualsiasi concetto, anche se brutto, difficile da comprendere o totalmente sconosciuto.
E’ davvero un piacere e una soddisfazione vedere bambini e ragazzi leggere una storia, li vedi che si trasformano, entrano nel racconto e lo vivono come un’esperienza di vita, vanno oltre il testo scritto.