Cardinale Ruini: oltre la morte, la vita

Il libro del Cardinale Camillo Ruini: C'è un dopo? La morte e la speranza tratta temi come l'Inferno, il Purgatorio ed il Paradiso. Il limbo esiste? Il Cristiano crede che dopo la morte c'è la risurrezione e solo con questa la sua vita ha il pieno compimento.

Cardinale Ruini: oltre la morte, la vita

E’ uscito in questi giorni “C’è un dopo? La morte e la speranza” del Cardinale Camilo Ruini, un libro che nasce con il punto interrogativo, che dà tempo e lascia spazio a chi fatica a crederci. La certezza della risurrezione non si può inventare, è un dono di Dio che si percepisce dentro. Dono che il Cardinale sente d’aver ricevuto.

Nel libro vengono riportati gli studi di Moody e van Lommel sul alcune esperienze ben documentate tra la vita e la morte. Queste esperienze dimostrano casi di ritorno alla vita dopo la “morte clinica”. L’encefalogramma si era appiatto per pochi istanti, dopo i quali la persona è tornata in vita. Questo sta a dire che la morte non è immediata, raggiunge definitivamente la persona quando il cervello non dà più alcuna risposta. Queste esperienze non danno conferme empiriche su cosa c’è “dopo”, ma affermano che è scorretto ridurre l’autocoscienza all’attività dei neuroni.

Nel percorso storico da Tommaso alle neuroscienze, il Cardinale affronta il tema della discussione sull’anima.

Il cristianesimo afferma la risurrezione, qui la persona trova la sua pienezza. Afferma il Cardinale: “L’immortalità dell’anima è indispensabile perché la risurrezione abbia un senso: se qualcosa di me non rimanesse dopo la morte, la risurrezione sarebbe una nuova creazione, che non avrebbe con me alcun rapporto. Riguardo al modo di esistere dei risorti, possiamo dire due cose: la risurrezione è qualcosa di reale, non solo una nostra idea; ma non è qualcosa di fisico, non è un ritorno alla vita di questo mondo”. In attesa della risurrezione dei corpi la nostra vita vivrà in Dio non più nella fede, come durante la vita terrena, ma in una realtà nuova e reale.

Non abbiamo alcuna esperienza dell’aldilà, sappiamo – afferma Ruini – che è Dio stesso, un mistero più grande di noi. Tutto ciò che possiamo dire nasce dalla fede e conoscenza di Gesù Cristo, che ha camminato in mezzo a noi, morto e risorto per noi. Solo Lui può guidarci al mistero di Dio e della nostra vita oltre la morte.

Von Balthasar si augurava che l’inferno fosse vuoto, ma, l’inferno è una possibilità concreta: più volte Gesù Cristo ha parlato di perdizione, dannazione eterna. Il Cardinale esprime la sua speranza: “Possiamo e dobbiamo sperare di salvarci tutti; ma deve essere una speranza umile, che non presume di noi stessi e si affida alla misericordia di Dio”. Se in paradiso saremo per sempre con Dio in Gesù Cristo, e con quanti abbiamo incontrato e amato nella vita terrena, nell’inferno ci sarà una solitudine assoluta, perché chiusi definitivamente a Dio e al prossimo. Il purgatorio darà la gioia di essere amati da Dio, sarà un tempo di attesa e per questo di sofferenza dell’incontro con Cristo, che ci purifica dai peccati. Il limbo non è citato nella sacra scrittura, è un’idea nata nel medioevo. I bambini senza battesimo sono anche senza colpa e hanno la piena salvezza.

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