"Cambiare l’acqua ai fiori", libro fenomeno o solo tanta pubblicità?

Ultimamente si sta parlando molto del libro "cambiare l'acqua ai fiori" ma vale la pena davvero comprarlo e leggerlo oppure fa solo parte di una buona pubblicità? Mi sono fatta prendere dalle numerose recensioni e l'ho letto anche io. Vi dico cosa ne penso:

"Cambiare l’acqua ai fiori", libro fenomeno o solo tanta pubblicità?

Voglio parlarvi del libro “Cambiare l’acqua ai fiori” di Valérie Perrin. Nel 2018 ha vinto il Prix maison de la Presse , premio di letteratura francese. E’ stato dichiarato un romanzo sensibile, commovente, ma anche divertente.

Dal 2018 sta facendo parlare molto ancora oggi. Tanto che girando per le librerie, potete notare dei piccoli stand dedicati solamente a questo romanzo. Ma è una storia che vale la pena di leggere o ha solo avuto una buona campagna pubblicitaria?

Leggendo tra i social e i vari siti di recensione che si trovano in rete, ci sono moltissime opinioni contrastanti. Chi scrive che è un romanzo scritto molto bene che non si può non aver letto, chi al contrario lo reputa triste e senza un netto filo logico. Insomma chi lo ha amato e chi non lo ha neanche finito. 

Siccome sono iscritta ad alcuni gruppi di Facebook di amanti di libri, ho avuto anche modo di interfacciarmi direttamente con le persone che lo hanno letto. Devo dire che mi sono lasciata convincere dopo un buon 80% delle persone che mi consigliavano vivamente di acquistarlo e leggerlo. 

Dopo averlo letto in meno di due settimane, essendo un libro non molto ricco, ho pareri diversi devo dire. Mi vedo costretta un po’ a spiegare la storia, senza spoilerare.

Violette Toissant è una guardiana di cimitero. Vede passare chiaramente diversi familiari degli ospiti del cimitero ed essendo di carattere gentile e sapendo ascoltare, talvolta offre una tazza di un buon the caldo. Il racconto gira un po’ intorno a questo. Conoscerà personaggi che sembrano bruschi e oscuri e capirà invece che nascondono un animo sensibile. Preda di alcune disavvenure saprà affrontare la vita che le è stata destinata.

Trovo che l’ambientazione del cimitero, della guardiana, di colei che si prende cura delle tombe e che conosce le persone disperate per le proprie perdite divida il parere dei lettori. Da una parte, forse le persone più sensibili, apprezzano proprio questo romanzo perchè affronta il tema più temuto che è quello della morte. Da un’altra parte viene considerato troppo triste, o meglio angosciante, forse da quelle persone che alla morte non ci vogliono proprio pensare. Da coloro che preferiscono non affrontare proprio l’argomento.

Il mio parere personale è che è si un romanzo abbastanza triste, per l’ambientazione e i temi trattati. Non sono d’accordo con alcune critiche che lo hanno definito a tratti divertente. Trovo però che sia stato pubblicizzato molto bene, perchè tutto sommato è un libro leggero e non cosi profondo da best seller dell’anno. Ma è stata comunque una lettura piacevole, e in Violette, per alcuni tratti mi ci sono ritrovata. Lo consiglio a chi vuole una lettura leggera, consapevole che affronta alcuni temi tristi, ma vuole comunque un libro piacevole, scorrevole e che fa riflettere.

Continua a leggere su Fidelity News