Coloro che hanno letto e amato “L’ultima riga delle favole” o “Fa bei sogni” di Massimo Gramellini, o “Le luci nelle case degli altri” di Chiara Gamberale non potranno non apprezzare il nuovo romanzo, uscito solo un paio di giorni fa, nato dalla collaborazione tra questi due scrittori.
Il romanzo ha un titolo sicuramente evocativo. “Avrò cura di te”, infatti, rimanda ad una parte molto intima di noi, quella che è rimasta ancora bambina e che ha bisogno di cure, appunto, e di protezione. Questa parte ci accompagna nella nostra vita di tutti i giorni e spesso, anche se non ce ne accorgiamo e comunque anche se non lo vogliamo, porta a farci delle domande che rimangono in genere senza risposta.
In una recente intervista, infatti, i due autori hanno affermato che “Avrò cura di te” è nato dall’innegabile talento di Chiara nel sollevare dubbi e questioni, e nell’eccezionale capacità di Massimo di fornire una risposta ad essi.
La storia narrata nelle pagine del libro è, quindi, ricca di interrogativi e di risposte, i quali contribuiscono a creare un racconto tanto fragile quanto intenso, che ci induce a scavare nel profondo di noi stessi e a riflettere sul senso della vita e dell’amore, quell’amore perfetto e senza difetti che tutti cercano ma che nessuno ancora ha mai trovato.
Viene di seguito riportato un estratto del romanzo, che ne mostra chiaramente la profondità emotiva: “Eravamo innamorati, sai? Molto. Però, dopo un anno, qualcosa è cominciato a cambiare. Come, dove e quando non lo so… Ma perché? Perché succede così? Dove vanno a finire quelle versioni di noi che un giorno si sono innamorate, mentre il tempo passa e rovina tutto?”
Un romanzo senza dubbio introspettivo, che merita di essere vissuto ed affrontato con sincerità, lasciando aperta la porta del nostro cuore per dare spazio alle nostre domande più intime.
Accogliamo, quindi, questo viaggio dentro noi stessi, prepariamoci al cambiamento e soprattutto viviamolo senza avere paura di sentirci fragili: sono proprio le nostre fragilità, infatti, a renderci unici e speciali, ed è proprio da queste che dobbiamo partire per divenire più forti. Non per gli altri, ma per noi stessi.