Addio allo scrittore Richard Matheson, leggenda della fantascienza

E’ morto a Los Angeles Richard Matheson, scrittore e sceneggiatore di fantascienza, autore di “Io sono leggenda” e di altre opere poi diventate film

Addio allo scrittore Richard Matheson, leggenda della fantascienza

Si è spento all’età di 87 anni Richard Matheson, scrittore e sceneggiatore di fantascienza e fantasy tra i più celebrati al mondo.

La sua carriera di scrittore inizia nel 1950 con un racconto breve pubblicato sul «Magazine of Fantasy and Science Fiction». Da lì inizia a produrre decine di racconti in cui mescola fantasy, horror e fantascienza; è del 1953 il suo primo romanzo, Ricatto mortale, a cui seguì, lo stesso anno, Tre ore di pura follia e poi, nel 1954, Io sono leggenda, la sua consacrazione.

In più di 60 anni di carriera, Richard Matheson ha saputo creare storie che sono divenuti pilastri della letteratura di genere e che sono state poi trasposte sul grande e sul piccolo schermo. Molte delle sue opere sono state infatti trasformate in pellicole: tra di esse, Tre millimetri al giorno (divenuto Radiazioni BX: distruzione uomo nel 1957), Duel (1973) di Spielberg, Al di là dei sogni con Robin Williams (1998), l’horror con Kevin Bacon Echi mortali (1999), il mistery di Richard Kelly The Box con Cameron Diaz (2009), l’action Real Steel con Hugh Jackman (2011).
Io sono leggenda è stato adattato tre volte: L’ultimo uomo della Terra nel 1962 con Vincent Price come protagonista; 1975: occhi bianchi sul pianeta Terra (titolo originale Omega Man) nel 1971 con Charlton Heston; Io sono leggenda nel 2007 con Will Smith.
Richard Matheson è stato anche prolifico sceneggiatore: tra le sue opere, diversi episodi di Ai confini della realtà, Alfred Hitchcock Presenta, Ghost Story, l’adattamento dell’antologia Cronache Marziane di Ray Bradbury.

Matheson ha ispirato diverse generazioni di narratori, compresi Stephen King, che nel 2006 gli dedicò il romanzo Cell, e Steven Spielberg, che esordì con il film per la tv Duel, tratto dall’omonimo racconto. “La sua immaginazione ironica e iconica ha creato grandi storie di fantascienza e mi ha dato la prima opportunità – ha affermato il regista – I suoi Ai confini della realtà erano tra i miei preferiti e di recente aveva lavorato con noi a Real Steel. Per me è della stessa categoria di Bradbury e Asimov”.

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