I suoi capelli rossi l’hanno fatta entrare nella storia, grazie ad un immenso autore di fumetti che si innamorò di lei e l’ha immortalata per sempre nel suo lavoro più famoso. All’età di 87 anni, si è spenta l’americana Donna Wold, nota al mondo anche come “la ragazzina dai capelli rossi” dei Peanuts di Charles M. Schulz.
Fu nel 1989 che Rheta Grimsley Johnson rivelò al mondo il nome della donna che aveva ispirato il personaggio al fumettista Schulz, che disegnò la famosissima striscia di fumetti dal 1950 fino alla sua morte nel 1999.
Nel corso dei cinquanta anni di fumetti, una delle costanti dei Peanuts è stata la cotta mai dichiarata di Charlie Brown, il protagonista, verso la misteriosa “ragazzina dai capelli rossi”, che, come il Godot della famosa opera teatrale, non è mai comparsa nel fumetto se non in silhouette in una striscia del 1998.
Diversa è la storia dei cartoni animati, tra cui l’ultimo uscito pochi mesi fa, “Snoopy & Friends – Il Film dei Peanuts”, nei quali la ragazzina dai capelli rossi è comparsa diverse volte, interagendo anche con il timido e “tira e molla” Charlie Brown.
Charles Schulz e Donna, il cui cognome da nubile era Mae Johnson, si conobbero nel 1950, quando entrambi lavoravano al St. Paul Pioneer Press dove Schulz disegnava “Li’l Folks”, fumetto precursore dei Peanuts, e lei lavorava come commercialista. Ogni giorno lui passava davanti alla sua scrivania, ammirandone i fiammanti capelli rossi, e spesso la mattina lei arrivava alla sua scrivania trovandovi disegni del fumettista.
La storia dei due non ebbe un lieto fine. Dopo qualche mese di frequentazione, durante i quali Schulz aveva chiesto a Donna di sposarlo, lei lo lasciò, preferendogli un altro corteggiatore, l’ex compagno del liceo Al Wold. E se Schulz arrivò a pensare a Donna come “la donna che gli era sfuggita” e ad immortalarla per sempre nel suo più grande successo, Donna ha vissuto una vita piena e felice con il marito Al, che le è stato accanto fino alla morte di lei, avvenuta il 9 agosto.
Cosa ne pensava Donna dell’omaggio di Schulz? Dopo 38 anni di successo del fumetto, quando la sua identità fu svelata in una biografia di Schulz, in una intervista svelò di aver letto la striscia ogni giorno, e di aver capito da subito di essere lei la persona dietro al personaggio, e di aver trovato spesso nelle strisce riferimenti alla loro relazione. “Era come leggere una vecchia lettera d’amore,” commentò Donna. “E’ bello essere ricordati.“
Se a qualcuno rimanessero dubbi sul suo apprezzamento verso i Peanuts, basti sapere che Donna ed Al, che hanno avuto quattro figli, hanno fatto da genitori affidatari per oltre 40 altri bambini, ai quali lei ha spesso dato nomi tratti dai Peanuts, come Lucy o Schroeder.