Durante una settimana cruciale davanti alla corte di Washington, Mark Zuckerberg ha acceso i riflettori su una concorrenza spesso sottovalutata: quella con YouTube. Il CEO di Meta, impegnato nella sua difesa contro le accuse della Federal Trade Commission (FTC), ha dichiarato che non è soltanto TikTok o Snapchat a minacciare la leadership dei social di casa Meta, ma anche — e soprattutto — la piattaforma video di Google.
Una presa di posizione chiara, che offre una nuova prospettiva sulla competizione tra giganti tecnologici. Zuckerberg ha evidenziato come YouTube sia oggi la piattaforma più competitiva per i creator. Il riferimento è a quella generazione di influencer e videomaker che guadagna milioni di visualizzazioni (e dollari) sfruttando la forza dei contenuti video. Secondo il fondatore di Facebook, il pubblico — soprattutto quello giovane — trascorre più tempo su YouTube che su Facebook e Instagram messi insieme.
A supporto di questa affermazione, una ricerca Pew evidenzia come 9 adolescenti su 10 negli Stati Uniti utilizzino YouTube, mentre Facebook ha perso terreno nell’ultima decade nella stessa fascia d’età. Alla base di questo spostamento d’interesse, Zuckerberg individua la diffusione di forme di media più ricche, come i video, resa possibile dall’evoluzione delle reti mobili.
In tale contesto, Meta ha cercato di tenere il passo, investendo sulla crescita e l’evoluzione delle sue piattaforme. E qui entra in gioco il discorso sulle acquisizioni di Instagram e WhatsApp, che oggi tornano sotto i riflettori proprio a causa del processo antitrust in corso. Secondo la FTC, Meta avrebbe acquisito Instagram (per 1 miliardo di dollari nel 2012) e WhatsApp (per 19 miliardi nel 2014) con l’obiettivo di eliminare concorrenti potenzialmente pericolosi.
Zuckerberg, invece, difende quelle operazioni come necessarie per lo sviluppo tecnologico delle piattaforme. “Instagram e WhatsApp sono migliorati grazie alla nostra guida e ai nostri investimenti”, ha affermato il CEO. Ha spiegato che Instagram, all’epoca, non era considerata una vera piattaforma social in grado di competere con Facebook, ma aveva competenze forti in fotografia e condivisione visiva. Per quanto riguarda WhatsApp, Zuckerberg lo definisce “tecnicamente impressionante”, ma guidato da un team privo dell’ambizione necessaria a competere su scala globale.
Solo con l’ingresso nell’ecosistema Meta l’app di messaggistica avrebbe potuto raggiungere i suoi 2 miliardi di utenti attuali. Secondo Zuckerberg, creare piattaforme di tale portata richiede tempo, innovazione e la risoluzione di numerosi problemi tecnici, organizzativi e legali. Acquisire non significherebbe quindi eliminare la concorrenza, ma garantire la sopravvivenza e l’evoluzione di servizi che, altrimenti, sarebbero stati superati.