Zuckerberg nella bufera: UE multa Meta e Apple, e Systrom lo accusa di sabotare Instagram

Meta nella bufera: multa UE da 200 milioni per il modello "paga o acconsenti" su Facebook e Instagram, mentre Kevin Systrom accusa Zuckerberg di aver sabotato la crescita di Instagram per proteggere Facebook.

Zuckerberg nella bufera: UE multa Meta e Apple, e Systrom lo accusa di sabotare Instagram

Le ultime ventiquattro ore sono state scosse da due notizie esplosive che mettono Meta e il suo CEO Mark Zuckerberg sotto i riflettori, per motivi molto diversi ma ugualmente clamorosi. Da un lato, la Commissione Europea ha inflitto a Meta e Apple multe per un totale di 700 milioni di euro: è la prima, storica applicazione del Digital Markets Act (DMA). Dall’altro, Kevin Systrom – co-fondatore di Instagram – ha testimoniato in tribunale accusando Zuckerberg di aver sabotato deliberatamente la crescita della sua creatura per proteggere Facebook.

Multe record per Meta e Apple: parte l’era del Digital Markets Act

Nata per contenere lo strapotere dei cosiddetti “gatekeeper” digitali, la legge europea DMA ha finalmente trovato applicazione concreta. Le prime aziende a subirne le conseguenze sono Apple, colpita da una sanzione da 500 milioni di euro, e Meta, che dovrà versare 200 milioni di euro. Il motivo? Pratiche giudicate anticoncorrenziali nei rispettivi mercati. Nel caso di Apple, la Commissione ha puntato il dito contro le restrizioni sull’uso di app store alternativi e l’introduzione di un nuovo onere per gli sviluppatori, la cosiddetta Core Technology Fee. Apple, secondo Bruxelles, avrebbe ostacolato l’inserimento di link esterni per pagamenti alternativi, scoraggiando il sideloading e mantenendo il controllo totale sul proprio ecosistema.

Meta è invece finita sotto accusa per il controverso modelloconsenso o pagamento“, introdotto nel 2023 per Facebook e Instagram: o si accetta la raccolta dei dati personali per la pubblicità, oppure si paga un abbonamento. La Commissione ha stabilito che tale scelta viola i principi del DMA, che obbligano a offrire un’alternativa realmente gratuita, anche se meno personalizzata. Entrambe le aziende avranno ora 60 giorni di tempo per conformarsi, altrimenti rischiano ulteriori sanzioni. La Commissione non ha escluso nuove indagini e, anzi, le attenzioni si stanno già spostando su Google, X e Amazon, potenzialmente coinvolti in nuove verifiche sulla base della normativa.

Kevin Systrom accusa Zuckerberg: “Un capo geloso e tirchio”

Se l’Europa punisce Meta con una sanzione pesante, dagli Stati Uniti arriva un colpo forse ancora più doloroso per l’immagine dell’azienda. Kevin Systrom, co-fondatore di Instagram, ha testimoniato davanti alla corte federale nell’ambito del procedimento avviato dalla Federal Trade Commission per costringere Meta a scorporare WhatsApp e Instagram.

Nel suo intervento di 6 ore, Systrom ha dipinto un Zuckerberg geloso e accentratore, che avrebbe deliberatamente impedito a Instagram di accedere a risorse fondamentali pur di non danneggiare il coinvolgimento degli utenti su Facebook. Una rivelazione pesantissima che potrebbe rafforzare l’accusa della FTC: secondo l’agenzia statunitense, Meta ha abusato della propria posizione dominante per soffocare la concorrenza, proprio come ipotizzato anche dall’UE.“Col senno di poi, Instagram avrebbe avuto successo anche da sola” – ha dichiarato Systrom, lasciando intendere che l’acquisizione da un miliardo di dollari nel 2012 ha avuto più costi che benefici in termini di autonomia e crescita organica.

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