Al Ces 2017, ormai al suo clou in quel di Las Vegas, la cinese Xiaomi – diretta dall’ex Google Hugo Barra – ha rubato la scena, per qualche ora, presentando la Xiaomi Mi TV 4, definita – ed a ragione – come la TV smart più sottile al mondo.
Nello specifico, la Xiaomi Mi TV 4 è basata su pannelli LCD, da 49, 55, e 65 pollici, dotati di una risoluzione UltraHD : le cornici attorno al display sono inesistenti, e la base di appoggio, è trasparente, in modo da creare – con questo sistema – l’illusione che le immagini 4K galleggino letteralmente in aria. La back cover è quasi interamente in metallo (70%), e lo spessore della TV, come detto, è impressionante: se la parte bassa, infatti, vanta 38,9mm di profondità, un valore tutto sommato nella media, la parte alta della Xiaomi Mi TV 4 è spessa appena 4,9 mm, circa il 30% meno di un iPhone recente, tanto che – secondo Hugo Barra – guardandola di lato, questa televisione risulta “quasi” invisibile…
Un risultato davvero ragguardevole, quello sin qui esposto, ottenuto con 2 escamotage molto furbi. Innanzitutto, il sistema di retroilluminazione della TV non è “Full LED” ma “Edge LED”: i diodi deputati all’illuminazione, cioè, sono stati posti solo lungo i quattro lati e non dietro tutta la superficie del monitor. Questo ha consentito alla silhouette della TV Xiaomi di snellirsi, anche se resta da vedere come sarà stato gestito il problema che, di solito, caratterizza le televisioni di questo tipo: ovvero, le zone centrali del monitor sono più scure e meno efficacemente contrastate.
L’altro espediente progettuale utilizzato dai tecnici della Xiaomi è consistito nell’utilizzo della Mi TV Bar: quest’ultima – in primis – fa da soundbar, grazie a 10 speaker integrati, ad un subwoofer esterno (connesso via cavo), ed a 2 satelliti wireless collocati dietro la postazione del telespettatore. Considerando che tutto l’impianto in questione è in grado di riflettere i suoni anche sul soffitto della stanza, ne consegue il pieno supporto allo standard che Dolby Atmos prevede per l’erogazione dell’audio immersivo “3D spherical surround sound”.
Oltre a ciò, come poc’anzi accennato, la Mi TV Bar ha consentito ai progettisti della Xiaomi di “sgravare la TV” di tutto (o quasi) il suo hardware di calcolo che, viceversa, è stato “scaricato” nella dock in oggetto: quest’ultima, infatti, ospita anche il processore a otto core con architettura a 64 bit, necessario a supportare il sistema operativo Android TV, e l’intelligenza artificiale Patch Wall, in grado di suggerire all’utente nuovi programmi di interesse – dall’immenso database cui attinge – grazie alle sue passate scelte intrattenitive. Sempre dalla Mi TV Bar, infine, si dipartono le connessioni usualmente collocate sul retro delle televisioni: in questo caso, tra le tante, troviamo 2 porte USB, 1 Ethernet Lan, 3 HDMI, 1 jack per l’alimentazione, e 1 connettore per l’antenna.
Xiaomi Mi TV 4, che – grazie alla sua ottica modulare – potrà essere aggiornata col semplice cambio della Mi TV Bar, esordirà nel mercato cinese con 2 varianti. Quella più costosa, in quanto dotata di audio Dolby Atmos, costerà – comunque – molto poco, ovvero “ben al di sotto dei 2000 dollari”, mentre quella più accessibile, dotata di un audio tradizionale, sarà acquistabile con molto meno di 1500 dollari, almeno secondo l’entusiasta Hugo Barra.