Xiaomi, a due anni di distanza dal primo modello, ha presentato la nuova versione della sua celeberrima e pluri-venduta smartband che, nella edizione Mi Band 3, pur mantenendo punti di contatto col passato, apporta miglioramenti non solo stilistici, ma di sostanza.
La Xiaomi Mi Band 3 è realizzata in materiali impermeabili all’acqua (IP67), sino a 50 metri, anallergici e traspiranti quanto al sudore: il meccanismo di chiusura posteriore è immutato rispetto al passato, ma – sul davanti – spicca, grazie alle più eleganti cornici arrotondate, un display bombato (vetro 2.5D) OLED da 0.78 pollici con 128×80 pixel di risoluzione: quest’ultimo è touch, in modo da consentire di muoversi tra i menu del firmware via gesture, con un incavo sul basso, necessario a risvegliare il device dallo stand by (autonomia di 20 giorni, mostrando solo l’ora e la data, grazie alla batteria ora da 110 mAh), ed a confermare le opzioni scelte nei vari menu.
Grazie al Bluetooth 4.2 si collega allo smartphone, dal quale riceve gli avvisi delle chiamate, con identificazione del mittente, e dei messaggi non letti, le notifiche, con lettura del testo, delle app compatibili, e le previsioni del meteo: sempre in tandem col telefono, è possibile impostare sveglie e alert, contare i passi, e monitorare le ore di riposo.
Grazie al cardiofrequenzimetro integrato, inoltre, è possibile ottenere un feedback delle attività sportive disputate e attenzionate. Attualmente, non è noto se lo Xiaomi Mi Band 3 arriverà in Italia (la seconda edizione è venduta nel Mi Store milanese a 29.90 euro) ma, in ogni caso, a giorni dovrebbe partirne la commercializzazione, in Cina, nelle colorazioni rosso, nero, e blu, con un prezzo variabile secondo il modello prescelto.
Quello base, con le specifiche testè citate, sarà listato a circa 23 euro (169 yuan), mentre – desiderando anche il modulo NFC per i pagamenti da polso – occorrerà metter mano a pressappoco 27 euro (199 yuan).