Un nuovo microscopio elettronico potrebbe ribaltare le conoscenze acquisite in 88 anni di storia

Un nuovo sviluppo del microscopio TEM consente di analizzare ancora più nel dettaglio gli atomi e risolve le criticità del precedente modello. Ecco come funziona la nuova lente.

Un nuovo microscopio elettronico potrebbe ribaltare le conoscenze acquisite in 88 anni di storia

Il TEM (acronimo di microscopio elettronico a trasmissione) è stato brevettato nel 1931 e in questi 88 anni sono state effettuate numerose ricerche e scoperte. Con le moderne tecnologie, inoltre, le lenti hanno raggiunto una qualità ed una risoluzione davvero eccezionale. Lo svantaggio di queste tecnologie è che i campioni da utilizzare sui microscopi vanno inseriti in campi magnetici molto grandi, nell’ordine dei 2 o 3 Tesla. 

Tali campi, però, possono compromettere la qualità delle immagini di materiali magnetici, perché il campo magnetico altera o nel peggiore dei casi distrugge la struttura magnetica e fisica dei materiali. Con il passare del tempo sono state proposte nuove soluzioni in quanto analizzare un tessuto a livello atomico è di vitale importanza quando si utilizza un TEM.

Il nuovo microscopio TEM

La novità consiste in una lente che non funziona mediante campo magnetico, ma è composta da due lenti rotonde posizionate simmetricamente rispetto al piano su cui si analizzano i tessuti. Nel momento in cui viene posizionato il campione, si genera un piccolissimo campo magnetico, e dunque si parla di valori prossimi ai 0.2 Tesla, molto inferiori rispetto ai 2-3 iniziali. 

La prima analisi effettuata con queste nuove lenti è stata effettuata su un foglio di silicio ed acciaio a grani orientati, uno dei materiali più utilizzati nell’ingegneria odierna. Per fare un esempio pratico, quel materiale è utilizzato per trasformatori e motori elettrici e sono stati studiati a lungo i difetti a causa della limitazione delle lenti precedenti. 

Con le nuove lenti, invece, è stata analizzata meglio la struttura atomica ed è stato possibile scattare delle “foto” dirette all’atomo in assenza di campi magnetici. L’utilizzo del telescopio è identico al classico TEM ed è molto probabile che, nel giro di breve tempo, arriveranno nuove scoperte, alcune di esse anche molto importanti nell’ambito della nanotecnologia. 

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