Gli utenti di servizi digitali come PayPal e PagoPA si trovano oggi di fronte a nuovi tentativi di truffa sempre più sofisticati, che sfruttano la fiducia nelle piattaforme e la percezione di urgenza nelle comunicazioni.
La prima segnalazione riguarda PayPal, dove i truffatori hanno sfruttato il sistema di Abbonamenti per inviare mail apparentemente autentiche. Il messaggio avvisa di un presunto problema con il pagamento automatico e invita a contattare un numero o cliccare su link fraudolenti, spesso presentando cifre elevate tra i 1.300 e 1.600 dollari. Ciò che rende questa truffa particolarmente insidiosa è che il mittente sembra perfettamente legittimo: service@paypal.com, con server registrati da PayPal, il che rende difficile il rilevamento da parte dei filtri antispam.
L’obiettivo è spingere le vittime a fornire dati sensibili o a effettuare chiamate verso numeri manipolati dai truffatori. PayPal invita sempre a verificare direttamente tramite l’app ufficiale o il sito della piattaforma, evitando di interagire con link o numeri presenti in messaggi sospetti.
Un fenomeno simile riguarda PagoPA, dove sono stati individuati falsi SMS che notificano transazioni inesistenti da 899 euro. In questi casi, il mittente tenta di indurre panico e urgenza, spingendo l’utente a chiamare numeri indicati nel messaggio. Come chiarisce l’ente, PagoPA è solo uno strumento di pagamento per le pubbliche amministrazioni e non invia mai comunicazioni con richieste urgenti o link diretti al pagamento: ogni transazione autentica passa tramite l’app IO o i canali ufficiali dell’ente creditore. Gli utenti possono segnalare i tentativi di phishing scrivendo a truffe@pagopa.it, inviando screenshot o testo del messaggio sospetto. Il filo comune tra queste truffe è l’uso della fiducia verso piattaforme conosciute e la manipolazione del senso di urgenza.
La prevenzione passa dall’attenzione ai dettagli: verificare sempre mittenti, link e importi, evitare interazioni dirette con messaggi sospetti e utilizzare esclusivamente canali ufficiali per confermare pagamenti o abbonamenti. In un contesto digitale sempre più complesso, educarsi a riconoscere questi segnali diventa fondamentale per proteggere i propri dati e il proprio denaro.