Il mondo della tecnologia non conosce pause, e le ultime settimane confermano ancora una volta l’accelerazione con cui Apple, Samsung e Google stanno aggiornando hardware e software. Apple prosegue con il rilascio delle Beta 2 per iOS, iPadOS, macOS, watchOS, tvOS e visionOS 26.1, introducendo affinamenti dell’interfaccia, nuove funzionalità AI e miglioramenti della sicurezza. Samsung, invece, esplora orizzonti innovativi con sensori cerebrali indossabili e aggiornamenti di One UI 8.5 che puntano a rendere l’esperienza mobile più intuitiva e sicura. Google non resta a guardare: dal potenziamento dei chip Tensor all’evoluzione delle smart home con Gemini, fino a strumenti avanzati per la sicurezza del codice e la gestione della navigazione, l’azienda di Mountain View conferma la sua strategia di integrazione tra AI, dispositivi e servizi. Tra nuove funzionalità, bug risolti e anticipazioni sui prossimi lanci, il settore tech mostra come innovazione e praticità siano sempre più intrecciate, offrendo agli utenti strumenti sempre più intelligenti e connessi.
Mondo Apple
Apple, ecco le Beta 2 di iOS, iPadOS, macOS, watchOS, tvOS e visionOS 26.1
Apple ha rilasciato la seconda ondata di Beta dedicate ai suoi principali sistemi operativi — iOS, iPadOS, macOS, watchOS, tvOS e visionOS — segnando un nuovo passo nell’evoluzione della piattaforma 26.1. Le nuove build, disponibili al momento solo per gli sviluppatori, introducono una serie di perfezionamenti tecnici e novità che riflettono la strategia di integrazione sempre più profonda tra i dispositivi dell’ecosistema Apple. Tra le funzioni più rilevanti spicca l’espansione di Apple Intelligence, ora disponibile in molte più lingue, oltre a un’ulteriore estensione del design “Liquid Glass”, che rende l’interfaccia più dinamica e coerente. Anche gli AirPods guadagnano una funzione chiave con la traduzione simultanea in tempo reale per più lingue, inclusa l’italiana. Interessanti anche le modifiche sul piano della sicurezza, con l’introduzione del nuovo sistema “Background Security Improvements”, pensato per installare automaticamente le patch critiche senza interrompere l’utente. Oltre ai piccoli affinamenti per app come Safari, Foto e Calendario, Apple ha introdotto nuove gesture in Music e perfezionato le prestazioni generali del sistema. La distribuzione delle Beta pubbliche è attesa a breve, mentre la versione stabile di iOS 26.1 dovrebbe arrivare entro la fine di ottobre, chiudendo un ciclo di aggiornamenti che prepara il terreno alle future integrazioni AI e alle nuove linee hardware attese nelle prossime settimane.
Outlook su Apple Mail: un bug di macOS mette in crisi gli utenti
Un problema recente in macOS Tahoe 26.0.1 e Sequoia 15.7.1 sta impedendo agli utenti di configurare o sincronizzare correttamente i propri account Outlook sull’app Mail. Numerose segnalazioni indicano errori di autenticazione e la scomparsa dell’opzione Outlook.com dalla schermata di configurazione. Sebbene altri account come Gmail e iCloud funzionino normalmente, il bug crea disagi concreti per chi utilizza Outlook come strumento principale di lavoro. Al momento né Apple né Microsoft hanno rilasciato soluzioni ufficiali, e l’opzione più affidabile rimane l’uso dell’app Outlook standalone o della webmail tramite browser.
Gli iPhone 17 sono un successo, e anche Samsung ne beneficia
Il lancio della serie iPhone 17 sta registrando risultati eccellenti, soprattutto sul mercato cinese, dove la domanda per i nuovi modelli è stata superiore alle attese. Un successo che, sorprendentemente, porta benefici anche a Samsung. L’azienda sudcoreana, infatti, non è solo un concorrente diretta di Apple nel settore smartphone, ma anche uno dei principali fornitori di componenti per i nuovi iPhone. In particolare, Samsung produce parte dei display OLED e fornisce la memoria RAM LPDDR5X installata su tutta la linea, inclusi i modelli iPhone Air. Più gli iPhone vendono, più Apple deve acquistare componenti, e di conseguenza Samsung registra profitti in crescita sul versante industriale. La situazione si amplifica anche per via della forte richiesta di chip di memoria destinati alle applicazioni di intelligenza artificiale, che costringe le aziende come Samsung, SK Hynix e Micron a operare a pieno regime. L’equilibrio tra domanda e offerta si fa così sottile che i prezzi dei chip potrebbero salire ulteriormente, generando ricavi record per il comparto semiconduttori di Samsung.
Forse c’è troppo hype attorno all’iPhone pieghevole: l’avvertimento degli analisti
L’attesa per il primo iPhone pieghevole continua a crescere, ma non tutti gli esperti condividono l’entusiasmo. Secondo un recente report di Jefferies, Apple starebbe alimentando aspettative eccessive per un dispositivo che, al momento del debutto previsto nel 2026, potrebbe rivelarsi troppo costoso per il grande pubblico. Con un prezzo stimato tra i 2.000 e i 2.500 dollari (circa 1.860 e 2.330 euro), l’iPhone pieghevole rischierebbe infatti di restare confinato nella fascia premium, limitando l’impatto di mercato. L’analista Edison Lee ritiene che le stime di vendita siano troppo ottimistiche e avverte di un possibile calo fino al 20% del titolo Apple se la domanda dovesse risultare inferiore alle attese. Non mancano però opinioni più fiduciose, come quella di Jim Cramer, che invita a non sottovalutare la capacità di Apple di rivoluzionare i segmenti in cui entra, anche quando parte in ritardo. Resta dunque da vedere se il pieghevole della Mela sarà un nuovo punto di svolta o soltanto un esperimento di lusso in un mercato ancora di nicchia.
Apple risolve il bug di download di Apple Intelligence su iPhone 17, Pro, Pro Max e Air
Gli utenti dei nuovi iPhone 17, Pro, Pro Max e Air hanno finalmente visto scomparire un fastidioso bug che impediva il download dei modelli di Apple Intelligence. Il problema, segnalato fin dai primi giorni di consegna dei dispositivi, rendeva inaccessibili numerose funzionalità basate su intelligenza artificiale, tra cui Genmoji, Image Playground e strumenti di scrittura avanzata. Apple ha distribuito la correzione lato server, permettendo così agli utenti di scaricare i modelli senza alcuna azione manuale, come aggiornamenti o reset. Prima del fix, alcuni tentativi per aggirare il malfunzionamento includevano il cambio della lingua di sistema, il riavvio del dispositivo o il ripristino completo tramite iCloud, ma ora tutto è tornato alla normalità. Nonostante la risoluzione, Apple non ha spiegato ufficialmente le cause del bug, lasciando un alone di mistero dietro l’anomalia. Questa soluzione garantisce il pieno accesso alle funzionalità AI degli iPhone più recenti, ripristinando la piena esperienza d’uso promessa ai clienti.
iPad mini 8: prime anticipazioni sul futuro tablet compatto di Apple
Secondo le ultime indiscrezioni riportate da Mark Gurman di Bloomberg, Apple sta lavorando all’iPad mini 8, identificato internamente con i codici J510/J511, che sarà alimentato dal chip A19 Pro già visto su iPhone Air e iPhone 17 Pro, sebbene in una versione leggermente depotenziata con cinque core GPU anziché sei. Il processore, prodotto con tecnologia N3P a 3 nanometri di terza generazione, promette miglioramenti significativi in termini di efficienza e velocità, con un Neural Engine a 16 core aggiornato e una GPU con cache più ampia e acceleratori neurali integrati, offrendo prestazioni fino a tre volte superiori rispetto alla generazione precedente. Sul fronte del display, Apple sta valutando il passaggio da LCD a OLED, probabilmente fornito da Samsung, con una diagonale leggermente più ampia, fino a 8,7 pollici, e tecnologia LTPS: ciò garantirebbe neri più profondi, colori più precisi e contrasto superiore, sebbene senza l’adozione di ProMotion, mantenendo quindi una frequenza di aggiornamento tradizionale rispetto ai 120 Hz dei modelli Pro. Il tablet dovrebbe mantenere un posizionamento di prezzo simile all’attuale iPad mini, intorno ai 609 euro, anche se Apple potrebbe valutare un leggero abbassamento per competere con alternative più economiche sul mercato. La disponibilità potrebbe arrivare nella prima metà del prossimo anno, insieme ai nuovi iPad Air, offrendo agli utenti un dispositivo compatto, aggiornato e pronto a sfruttare le nuove funzionalità AI e multimediali che il chip A19 Pro consente.
Segnali di novità in arrivo per Apple: scorte in calo e attesa per i nuovi modelli M5
La diminuzione delle disponibilità di iPad Pro e MacBook Pro sull’Apple Store online lascia intendere che l’azienda di Cupertino sia ormai pronta a introdurre la nuova generazione di dispositivi basati sul chip M5. Come riportato da Mark Gurman di Bloomberg, i tempi di consegna per le versioni attuali con M4 si stanno allungando sensibilmente, un chiaro segnale che Apple sta liberando i magazzini in vista dell’aggiornamento hardware. Le indiscrezioni indicano un possibile annuncio già entro ottobre, in linea con la tradizione autunnale dei lanci Apple. Oltre ai nuovi iPad e Mac, sarebbero in programma anche aggiornamenti per prodotti come AirTag 2, HomePod mini 2 e Apple TV 4K con chip A17 Pro. Secondo le fonti, la presentazione potrebbe avvenire senza un evento in streaming, ma attraverso comunicati stampa distribuiti in più giorni, come già accaduto in passato. L’attesa cresce, dunque, per una mossa che segnerà l’arrivo dell’era M5 e un ulteriore passo avanti nell’ecosistema dei dispositivi professionali di Apple.
Mondo Samsung
Samsung presenta Ear-EEG: il sensore cerebrale indossabile che legge le onde del pensiero
Samsung ha svelato Ear-EEG, un sensore elettroencefalografico così piccolo da poter essere indossato intorno alle orecchie, capace di monitorare segnali cerebrali di alta qualità senza elettrodi sul cuoio capelluto; sviluppato in collaborazione con l’Università di Hanyang, il dispositivo punta a portare l’analisi dell’attività cerebrale fuori dai laboratori, con applicazioni che vanno dalla sicurezza stradale – rilevando affaticamento e sonnolenza del conducente – all’educazione, per valutare attenzione e concentrazione degli studenti, fino all’intrattenimento e al neuromarketing, grazie all’integrazione con algoritmi di AI che hanno già mostrato la capacità di riconoscere preferenze video con oltre il 92% di precisione; in prospettiva, Ear-EEG potrebbe essere integrato in accessori quotidiani come occhiali AR, visori XR o auricolari wireless, consentendo di controllare dispositivi con il pensiero o adattare contenuti e notifiche in base alle reazioni cerebrali, segnando un passo avanti significativo nella fusione tra tecnologia e attività mentale.
Filtro chiamate evoluto: Samsung introduce un controllo intelligente con One UI 8.5
Con l’arrivo di One UI 8.5, Samsung si prepara a rivoluzionare la gestione delle chiamate indesiderate, integrando un nuovo sistema di filtraggio automatico capace di distinguere tra spam, truffe e numeri sconosciuti. A differenza della funzione Bixby Text Call, finora limitata all’attivazione manuale, questa nuova modalità opererà in modo autonomo, consentendo all’utente di impostare diversi livelli di protezione — Alto, Medio e Basso — a seconda delle proprie esigenze. Le prime stringhe di codice scoperte nella build preliminare lasciano intuire un approccio molto simile al Call Screen dei Google Pixel, ma potenzialmente più flessibile grazie alla possibilità di filtrare anche in modalità Non Disturbare. One UI 8.5, attesa sui modelli Galaxy più recenti, segnerà quindi un passo avanti verso un’esperienza d’uso più sicura, fluida e personalizzabile, ponendo le basi per un ecosistema mobile ancora più attento alla privacy e al comfort dell’utente.
Mondo Google
Google Tensor: potenza o intelligenza, dove si colloca davvero la linea di confine?
La famiglia di chip Tensor rappresenta uno dei progetti più audaci di Google, ma anche uno dei più discussi del panorama Android. Fin dalla prima generazione, il colosso di Mountain View ha puntato a creare un chipset che unisse prestazioni e intelligenza artificiale nativa, trasformando il modo in cui lo smartphone interpreta e anticipa le esigenze dell’utente. Tuttavia, con il passare degli anni, la distanza dai rivali più potenti come Snapdragon o Apple Silicon resta evidente: le performance di CPU e GPU appaiono inferiori e l’efficienza energetica non sempre convince. La vera forza dei Tensor risiede invece nella capacità di integrare l’AI nel sistema, abilitando funzioni come il fotoritocco automatico, la traduzione in tempo reale e la gestione contestuale delle app. Un vantaggio che però sta lentamente erodendo, visto che anche Qualcomm e Apple hanno compiuto enormi passi avanti nel calcolo on-device. Oggi, i Tensor incarnano una filosofia diversa: meno orientata ai benchmark e più alla coesione tra hardware e software. Un approccio intelligente e distintivo, ma che rende difficile definirli, in senso stretto, dei chip realmente “top di gamma”.
Gboard Dial: la tastiera che fa girare la tradizione
Google sorprende ancora una volta con Gboard Dial, una tastiera ispirata ai vecchi telefoni SIP che non si preme ma si ruota. Il funzionamento riprende il meccanismo del disco telefonico: l’utente inserisce il dito nel foro corrispondente al numero o alla lettera desiderata e ruota il quadrante in senso orario fino al fermo, mentre la ghiera ritorna automaticamente nella posizione iniziale. La tastiera, progettata con più ghiere dedicate a lettere, numeri e comandi, mantiene dimensioni compatte e introduce anche un tasto invio rotante. L’esperienza, volutamente più lenta e meditativa, mira a unire nostalgia e divertimento, consentendo un’interazione più rilassata e originale. Pur non essendo ancora in commercio, Gboard Dial è open source, permettendo a chiunque di costruirne una propria versione.
Gboard semplifica l’annullamento delle correzioni automatiche con un tocco
Gboard ha introdotto una funzione pensata per rendere la digitazione su Android più pratica e precisa: le parole modificate dalla correzione automatica vengono ora evidenziate, consentendo di ripristinare la versione originale con un semplice tocco. Si tratta di un’evoluzione discreta ma efficace del vecchio metodo che prevedeva di usare il tasto backspace, spesso soggetto a errori annullando correzioni corrette. Questo nuovo sistema funziona insieme alla correzione automatica tradizionale, offrendo maggiore precisione senza occupare spazio aggiuntivo nell’interfaccia. Per milioni di utenti, anche questa piccola novità rappresenta un miglioramento significativo nel controllo della scrittura e nella fiducia durante la digitazione veloce sullo smartphone.
Google lancia il bug bounty per l’AI: fino a 30.000$ per ogni falla scoperta
Google ha avviato un programma dedicato ai “bug” nell’intelligenza artificiale, offrendo ricompense fino a 30.000 dollari per la scoperta di vulnerabilità che possano compromettere sistemi o dati degli utenti. Il programma si concentra su prodotti chiave come Gemini, il motore di ricerca e le app della suite Workspace, richiedendo report dettagliati e completi per ottenere il massimo della ricompensa, con bonus aggiuntivi per ricerche particolarmente innovative. L’obiettivo è identificare problemi concreti, come i casi di prompt injection, che consentono di inviare comandi all’AI senza che l’utente ne sia consapevole, andando oltre semplici errori o allucinazioni del modello. Google sottolinea che bug su prodotti meno centrali, come NotebookLM, ricevono premi inferiori, mentre il programma più strutturato e organizzato punta a incentivare la ricerca costante di vulnerabilità, rafforzando la sicurezza dell’ecosistema AI. Questa iniziativa conferma l’attenzione crescente del colosso di Mountain View verso la sicurezza dei propri strumenti di intelligenza artificiale e l’importanza di coinvolgere la comunità di ricercatori nella protezione degli utenti.
CodeMender: l’AI che diventa guardiano del codice
Google presenta CodeMender, un’intelligenza artificiale pensata per individuare e correggere autonomamente le vulnerabilità nel codice. Lo strumento analizza le righe di programmazione, propone patch di sicurezza e le sottopone a ulteriori revisioni AI per ridurre rischi ed errori, prima della verifica finale da parte di un ingegnere umano. In parallelo, l’azienda lancia AI VRP, un programma che premia chi segnala falle critiche, e aggiorna il Secure AI Framework 2.0, introducendo mappe dei rischi, limiti di potere e tracciabilità delle azioni degli agenti AI, promuovendo uno sviluppo più sicuro e trasparente.
Gemini for Home: l’AI domestica che trasforma la smart home
Google ha iniziato a spedire i primi inviti agli utenti per testare Gemini for Home, la nuova intelligenza artificiale progettata per rendere l’esperienza domestica più intuitiva e interattiva. Pensata per sostituire Google Assistant su altoparlanti e display smart, Gemini permette conversazioni in linguaggio naturale, con dieci voci selezionabili, e offre un controllo avanzato degli ambienti domestici, interpretando ciò che rilevano videocamere e sensori. Il rollout iniziale interessa Stati Uniti, Canada, Regno Unito, Australia, Nuova Zelanda e Irlanda, mentre l’Italia farà parte della seconda fase. Gli utenti interessati possono registrarsi tramite l’app Google Home versione 4.0 o superiore, accedendo al programma di accesso anticipato per provare in anteprima tutte le funzionalità della nuova AI domestica.
Google sotto pressione: il Play Store deve adeguarsi entro il 22 ottobre
La Corte Suprema degli Stati Uniti ha confermato che Google deve adeguarsi all’ingiunzione antitrust nei confronti di Epic Games, imponendo modifiche significative al Play Store entro il 22 ottobre. L’azienda dovrà consentire agli sviluppatori di utilizzare sistemi di pagamento alternativi e di inserire link a store concorrenti senza ostacoli, smettendo di imporre l’uso esclusivo della propria piattaforma di fatturazione. Epic Games celebra la decisione come una vittoria per la libertà degli sviluppatori, mentre Google, pur dichiarando che seguirà la legge, intende presentare un nuovo appello sostenendo che le modifiche possano mettere a rischio la sicurezza degli utenti. La scadenza ravvicinata segna un momento cruciale per l’ecosistema Android, determinando come gli sviluppatori potranno interagire con gli utenti e definendo un precedente importante per la concorrenza nello store più grande del mondo.
Gemini trasformerà gli smart display Google in veri hub intelligenti
Google torna a puntare con decisione sugli smart display, una categoria di prodotti che non riceve aggiornamenti dal 2021 ma che, secondo Anish Kattukaran, responsabile del settore smart home, ha ancora molto da offrire. Nel corso di un’intervista a The Verge, il dirigente ha confermato che nuovi modelli arriveranno, sebbene senza specificare tempistiche o caratteristiche tecniche, sottolineando però come la prossima generazione sarà strettamente legata a Gemini, l’intelligenza artificiale generativa sviluppata da Google. Gli smart display rappresentano infatti il formato ideale per integrare comandi vocali, interazioni tattili e funzioni visive basate su computer vision, trasformandosi così in un vero centro di controllo per la casa connessa. L’annuncio si inserisce in un contesto più ampio, in cui Google sta rinnovando la propria offerta domotica insieme a nuovi speaker intelligenti, mentre Amazon rafforza la concorrenza con due nuovi Echo Show alimentati dalla sua AI avanzata, Alexa Plus.
Waze, ora si può segnalare a voce i pericoli su strada
Dopo mesi di test, Waze introduce ufficialmente la possibilità di segnalare i pericoli stradali semplicemente parlando, grazie all’intelligenza artificiale Gemini. La nuova funzione, chiamata “Conversational Reporting”, consente di descrivere in linguaggio naturale qualsiasi situazione anomala, come lavori in corso, rallentamenti o veicoli fermi, senza dover selezionare manualmente un’opzione dal menu. Basta toccare l’icona di segnalazione e pronunciare una frase come “C’è un ostacolo sulla corsia di destra”, e il sistema capisce automaticamente cosa intendi, trasformando la tua voce in un avviso preciso e condiviso in tempo reale con gli altri automobilisti. Si tratta di un netto passo avanti rispetto al precedente sistema basato su Google Assistant, meno preciso e più macchinoso. L’unico difetto segnalato finora è la presenza di un pop-up insistente che invita gli utenti ad attivare la novità, oltre a un piccolo bug che interrompe la musica durante la segnalazione. Problemi di gioventù che non intaccano però l’efficacia di un aggiornamento destinato a rendere Waze ancora più intuitivo, sicuro e in linea con la filosofia “hands-free” che sta plasmando le app di navigazione del futuro.