Spotify Car Thing diventa open-source, ma il futuro è incerto

Spotify ha reso open-source il suo dispositivo Car Thing, ma le limitazioni hardware rendono difficile immaginarne un impiego alternativo significativo.

Spotify Car Thing diventa open-source, ma il futuro è incerto

Spotify ha di recente reso open-source il suo dispositivo Car Thing. Anche se non è chiaro il momento esatto di questa decisione, la notizia è stata svelata dallo YouTuber Anoraker, conosciuto anche come Josh Hendrickson. Purtroppo, il problema principale risiede nella limitata piattaforma hardware del dispositivo, che rende poco praticabile qualsiasi tentativo di riutilizzo.

Anoraker ha descritto Car Thing come “e-waste open-source“, un commento poco lusinghiero. Car Thing utilizza un sistema operativo basato su Linux, e Spotify ha rilasciato il codice sorgente del kernel e del bootloader, U-boot. Il cuore della piattaforma hardware è costituito da un chip Amlogic molto semplice, con quantità di memoria, sia di archiviazione che volatile, estremamente limitate. Presentato agli inizi del 2021, Car Thing era il primo prodotto hardware di Spotify e si ispirava, in parte, al concetto di Chromecast.

L’idea era di collegarlo a un’autoradio datata, senza supporto nativo a Spotify, fornendo un display con controlli fisici per gestire la riproduzione e accedere alla propria libreria musicale. Car Thing non ha avuto un grande successo commerciale; le vendite sono state così scarse che Spotify ha tentato di renderlo più appetibile riducendone il prezzo originale di 90 dollari, per poi ritirarlo dal mercato e annunciare lo spegnimento dei server di supporto entro pochi mesi. Questo comporterà che i proprietari si ritroveranno con un dispositivo inutilizzabile. Solo dopo le proteste online,

Spotify ha deciso di rimborsare gli acquirenti. L’iniziativa open-source di Car Thing sembra più un modo per evitare ulteriori critiche dalla community piuttosto che un invito concreto a sperimentare nuove soluzioni con il dispositivo. Le specifiche tecniche limitate e la mancanza di supporto server rendono improbabile un utilizzo alternativo utile o innovativo. Nonostante tutto, la decisione di Spotify di rendere open-source Car Thing potrebbe avere qualche risvolto positivo. Alcuni sviluppatori potrebbero vedere in questo una sfida interessante e tentare di riutilizzare il dispositivo per progetti di nicchia o scopi educativi.

L’apertura del codice potrebbe anche servire come base di partenza per chi desidera comprendere meglio il funzionamento dei dispositivi di streaming audio e la loro interazione con le piattaforme software. Car Thing rimane comunque un esempio di come anche le grandi aziende possano fallire nel tentativo di entrare in nuovi mercati hardware. La scelta di ritirare il prodotto e rimborsare gli utenti è stata necessaria per mantenere la fiducia dei consumatori, ma non cambierà il destino di questo dispositivo. La speranza è che qualcuno riesca a trovare un modo creativo per riutilizzare Car Thing, trasformandolo da un fallimento commerciale in un successo di hacking open-source.

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