Questa settimana il mondo della tecnologia mobile è protagonista di importanti aggiornamenti e novità che coinvolgono Google, Apple e Samsung. Dalla sicurezza e intelligenza artificiale alle nuove funzionalità software e hardware, ciascun ecosistema sta introducendo strumenti e miglioramenti pensati per rendere l’esperienza utente più fluida, sicura e personalizzata, aprendo la strada a dispositivi sempre più avanzati e performanti.
Mondo Google
Scam Detection oltre gli SMS: Google prepara l’arrivo su WhatsApp e Messenger
Google sta lavorando per ampliare il raggio d’azione della sua tecnologia Scam Detection, attualmente disponibile sui Pixel per filtrare telefonate e SMS sospetti. L’idea è di portare la stessa protezione anche su app di messaggistica come WhatsApp, Facebook Messenger, Instagram e Signal, con un’analisi locale delle notifiche grazie a Gemini Nano. Questo approccio, che non prevede la lettura diretta dei contenuti ma solo un’elaborazione sul dispositivo, punta a garantire maggiore sicurezza senza compromettere la privacy degli utenti.
Quick Share su iPhone: condivisione vincolata alla rete
L’arrivo di Google Quick Share su iPhone e Mac sembra ormai certo, ma con una limitazione importante: a differenza di AirDrop e dello stesso Quick Share tra dispositivi Android, sarà indispensabile una connessione a internet. I file verranno caricati sui server Google, compressi e criptati, per poi essere scaricati dal destinatario tramite un link ottenuto scansionando un QR code. Un sistema che, pur garantendo sicurezza e disponibilità fino a 24 ore, rende la condivisione meno immediata e dipendente dalla rete, lasciando intuire che l’ostacolo principale sia proprio la chiusura dell’ecosistema Apple, restia a permettere un collegamento diretto tra i due mondi.
Gemini domina l’App Store grazie a Nano Banana
Negli ultimi mesi l’app Gemini di Google per iOS ha superato ogni aspettativa, conquistando il primo posto tra le app più scaricate su iPhone, sia negli Stati Uniti che in Italia. A trainarne il successo è stata l’introduzione di Nano Banana, un editor di immagini che ha reso l’intelligenza artificiale di Google ancora più popolare e accessibile. Con oltre 10 milioni di utenti che hanno provato la novità nei primi giorni dal lancio, Gemini è riuscita a sorpassare concorrenti agguerriti come ChatGPT, che negli USA resta seconda mentre in Italia scende addirittura al quarto posto. Il punto di forza della funzione è la capacità di generare modifiche realistiche e coerenti, con un sistema gratuito che permette fino a 100 interventi al giorno, estendibili a 1.000 per chi sceglie l’abbonamento.
Pixel 10: aggiornamento risolve finalmente i problemi di connessione con i Galaxy Watch
Per i possessori della serie Google Pixel 10 arriva una buona notizia: l’ultimo aggiornamento di sistema di Google Play ha corretto il bug che impediva il corretto abbinamento Bluetooth con gli smartwatch Samsung Galaxy Watch, inclusi i modelli 7, 8 e la variante Ultra. Il problema era emerso subito dopo il lancio dei nuovi Pixel, generando numerose segnalazioni sui forum e sui social. Dopo l’installazione della patch, gli utenti hanno confermato la piena risoluzione del problema, tornando a godere della piena compatibilità tra smartphone e dispositivi indossabili. Questo intervento rapido dimostra l’attenzione di Google nel correggere le piccole criticità di compatibilità emerse al lancio, come quelle precedentemente riscontrate con Android Auto e le notifiche di Google Home, offrendo così un’esperienza più stabile e affidabile per i nuovi possessori di Pixel 10.
Mondo Apple
Un nuovo equilibrio estetico in arrivo
Secondo le ultime indiscrezioni, il design di iPhone 18 potrebbe puntare a un’evoluzione più raffinata che a una vera rivoluzione. Al centro dei rumor c’è la Dynamic Island, elemento che ha caratterizzato le ultime generazioni di iPhone: il leaker cinese Instant Digital ha infatti smentito l’arrivo imminente di un Face ID nascosto sotto il display e di un foro singolo in stile Android, indicando piuttosto un ridimensionamento dell’isola attuale. Apple, quindi, sembrerebbe intenzionata a mantenere la sua identità visiva, perfezionandola con proporzioni più contenute e un’integrazione sempre più armoniosa con il pannello. L’idea di un iPhone completamente “tutto schermo” resta comunque sul tavolo, ma potrebbe essere rimandata almeno fino al 2027, in coincidenza con l’iPhone del ventennale, che secondo gli analisti porterà il salto estetico più marcato della storia del melafonino.
iOS 26 finalmente disponibile: ecco quando aggiornare il tuo iPhone
Non è la sola Samsung a muoversi in data odierna con i suoi nuovi sistemi operativi lato mobile. Oggi segna l’arrivo ufficiale in casa Apple del tanto atteso iOS 26, definito la più grande ristrutturazione del sistema operativo Apple dagli anni di iOS 7. La nuova versione stabile introduce un’interfaccia rinnovata, funzionalità inedite e una maggiore integrazione con Apple Intelligence, promettendo di trasformare l’esperienza d’uso quotidiana. Storicamente, Apple rilascia gli aggiornamenti principali intorno alle 10 del mattino, ora del Pacifico, corrispondenti alle 14 in Brasile, anche se piccole variazioni possono interessare altri paesi. Gli utenti interessati a installare subito l’aggiornamento dovrebbero assicurarsi che il dispositivo sia carico, connesso al Wi-Fi e controllare la disponibilità in Impostazioni ➝ Generali ➝ Aggiornamento Software, ricordando che nelle prime ore possono verificarsi rallentamenti dovuti all’elevata richiesta globale. Tra le novità più interessanti vi è la possibilità di estendere alcune funzioni dei nuovi AirPods Pro 3 ai Powerbeats Pro 2 e l’introduzione di strumenti legati al benessere digitale, come il monitoraggio della frequenza cardiaca e della temperatura corporea, segnalando la volontà di Apple di ampliare il suo ecosistema di salute. L’iOS 26 non rappresenta solo un aggiornamento di routine, ma prepara il terreno per nuovi dispositivi attesi nei prossimi anni, incluso l’iPhone pieghevole previsto per il 2026, confermando il ruolo strategico del sistema operativo come base per le future innovazioni dell’azienda.
Apple A19 e A19 Pro: chip a confronto con dettagli trapelati
Le ultime informazioni trapelate dai forum cinesi rivelano le principali differenze tra i chip Apple A19 e A19 Pro, i nuovi processori che equipaggeranno la famiglia iPhone 17. Entrambi prodotti da TSMC con litografia N3P da 3 nm, condividono una configurazione a sei core, con due Everest V4 ad alte prestazioni fino a 4,26 GHz e quattro Sawtooth V4 ad alta efficienza fino a 2,6 GHz. Le differenze principali riguardano la memoria cache, la RAM e la GPU: l’A19 Pro dispone di 16 MB di cache per i core ad alte prestazioni e 6 MB per quelli ad alta efficienza, contro gli 8 MB e 4 MB dell’A19 base, mentre la cache totale di sistema passa da 12 MB a 32 MB nella versione Pro. Anche la RAM LPDDR5X raggiunge velocità maggiori nel modello Pro, fino a 9.600 MT/s contro gli 8.533 MT/s del chip standard. La GPU, infine, conta sei core nell’A19 Pro e cinque nell’A19, con l’assenza dei codificatori ProRes nella versione base. Queste modifiche suggeriscono un vantaggio prestazionale medio per l’A19 Pro, simile a quanto visto nella generazione precedente tra A18 e A18 Pro, mentre l’A19 mantiene comunque un livello di potenza molto elevato. La conferma dell’effettiva resa in termini di esperienza utente arriverà con i primi test e recensioni, attesi dopo l’inizio delle vendite della serie iPhone 17, previsto per il 19 settembre, mentre i preordini in Brasile inizieranno il 16 settembre, con prezzi a partire da 7.999 real per l’iPhone 17 fino a 12.499 real per l’iPhone 17 Pro Max.
AirPods Pro 3 e chip U2: tra vantaggi e compromessi
L’arrivo del chip U2 sugli AirPods Pro 3 porta un netto miglioramento nella precisione e nella portata del tracciamento, rendendo più semplice individuare la custodia anche a distanza grazie alla tecnologia Ultra-Wideband. Tuttavia, la scelta di integrarlo esclusivamente nella custodia e non negli auricolari lascia qualche perplessità, così come i dubbi legati all’autonomia, leggermente ridotta rispetto alla generazione precedente. In sostanza, Apple offre un progresso tecnologico interessante, ma accompagnato da qualche compromesso che potrebbe dividere gli utenti più attenti.
iPhone 17, preordini record per i modelli premium
Secondo l’analista Ming-Chi Kuo, la gamma iPhone 17 ha registrato un avvio dei preordini superiore alle aspettative, con particolare interesse per i modelli di fascia alta. La produzione del terzo trimestre 2025 è stata aumentata del 25% rispetto all’anno precedente, con il Pro Max che guida le richieste grazie a un incremento produttivo del 60% su base annua. I tempi di consegna indicano arretramenti immediati, fino a 3-4 settimane entro la prima ora per alcune varianti come la nuova colorazione “arancione cosmico” e il taglio da 2 TB. L’iPhone 17 base mostra invece una domanda stabile e promettente, mentre l’iPhone Air richiede ancora osservazione per valutare l’interesse reale, sebbene la produzione sia triplicata rispetto al 16 Plus. Anche in Cina, le vendite iniziali superano già i volumi della generazione precedente, con alcune pause temporanee dovute a questioni regolatorie sull’eSIM. Complessivamente, i segnali confermano una forte domanda per i dispositivi premium Apple, con effetti positivi attesi sui risultati trimestrali e confermando il ruolo di leader del brand nel segmento high-end.
iPhone 17 e la spinta verso l’eSIM: più autonomia come incentivo
Con il lancio della serie iPhone 17, Apple sembra aver sfruttato la transizione verso l’eSIM per offrire un vantaggio concreto agli utenti: le varianti con chip virtuale dispongono infatti di batterie più capienti rispetto a quelle con SIM fisica. Ad esempio, l’iPhone 17 Pro Max passa da 4.823 mAh a 5.088 mAh con eSIM, mentre l’iPhone 17 Pro arriva a 4.252 mAh rispetto ai 3.988 mAh della versione tradizionale. L’iPhone Air, sul mercato attuale, è disponibile solo in versione eSIM. Questo incremento, che può tradursi in circa un’ora extra di autonomia nella riproduzione video, rappresenta non solo un beneficio tangibile per l’utente, ma anche una leva strategica per incentivare l’adozione globale della tecnologia eSIM, spingendo operatori e consumatori a preferire questa soluzione, sfruttando lo spazio interno liberato dall’assenza del chip fisico per migliorare le prestazioni energetiche dei dispositivi.
Apple N1: Wi-Fi 7 limitato ma ottimizzato per l’esperienza quotidiana
Il nuovo chip Apple N1, introdotto con iPhone 17 e iPhone Air, gestisce Wi-Fi, Bluetooth e Thread, consolidando la strategia di Cupertino di ridurre la dipendenza da fornitori esterni e migliorare l’integrazione hardware-software. Nonostante supporti il Wi-Fi 7, il chip si ferma a 160 MHz, escludendo la banda a 320 MHz necessaria per raggiungere le velocità teoriche massime dello standard. Questa limitazione, però, ha un impatto minimo sull’uso reale: il Wi-Fi 7 resta estremamente veloce per streaming, gaming e aggiornamenti, e la maggior parte degli utenti non noterà differenze rispetto a dispositivi con pieno supporto a 320 MHz. Apple ha scelto di privilegiare l’efficienza e l’affidabilità delle funzioni quotidiane, come AirDrop e Hotspot Personale, piuttosto che inseguire specifiche tecniche estreme, confermando come la filosofia dell’azienda punti alla qualità complessiva dell’esperienza d’uso piuttosto che ai numeri assoluti.
Mondo Samsung
Samsung Exynos 2600: il chip a 2nm GAA pronto per la produzione di massa
Samsung ha finalmente confermato il successo della sua tecnologia produttiva a 2 nanometri con architettura Gate-All-Around (GAA), aprendo ufficialmente la strada alla produzione di massa dell’Exynos 2600, il nuovo chipset di punta destinato ai dispositivi mobili e al rafforzamento del business delle fonderie. Secondo quanto riportato da Fnnews, i test interni hanno mostrato prestazioni eccezionali, con l’Exynos 2600 in grado di competere con una versione a frequenza ridotta dello Snapdragon 8 Elite Gen 5 e di superare l’A19 Pro di Apple nei test multi-core su Geekbench 6. Il chip non si distingue solo per la potenza, ma anche per l’efficienza energetica e il sistema avanzato di gestione termica progettato da Samsung, che garantisce stabilità sotto carichi elevati. Questo risultato rappresenta una pietra miliare per l’azienda, dimostrando la maturità della tecnologia a 2 nm e rafforzando la fiducia dei clienti nel settore delle fonderie, con l’obiettivo di attrarre nuovi partner interessati a semiconduttori di ultima generazione. Guardando al futuro, Samsung punta già alla seconda generazione del processo a 2 nm, noto come SF2P, con produzione di massa prevista già per la fine del 2026, consolidando così la propria leadership tecnologica e aprendo la strada a chip ancora più performanti e efficienti.
One UI 8: Samsung inaugura la nuova era dell’esperienza Galaxy
Samsung ha ufficialmente avviato la distribuzione di One UI 8 per la serie Galaxy S25 (identificato dal firmware S93xNKSU5BY13 e dal peso di circa 555 MB), segnando un momento chiave nell’evoluzione del software dell’azienda. L’aggiornamento, basato su Android 16, porta con sé una serie di novità che vanno ben oltre il semplice miglioramento grafico: si parla infatti di un ecosistema intelligente in cui l’intelligenza artificiale diventa il fulcro della personalizzazione e della produttività. Le nuove funzioni multimodali consentono di interagire con il dispositivo in modo più naturale, combinando input visivi, vocali e contestuali per rendere le operazioni quotidiane più intuitive. Allo stesso tempo, Samsung ha posto grande enfasi sulla protezione dei dati, introducendo strumenti come Knox Enhanced Encrypted Protection e crittografia post-quantistica per garantire la massima sicurezza anche nelle connessioni pubbliche. Per gli utenti Galaxy, questo aggiornamento non è solo un miglioramento tecnico, ma rappresenta una vera transizione verso un’esperienza d’uso più fluida, sicura e immersiva, con un’interfaccia ottimizzata anche per pieghevoli e tablet. In questo senso, One UI 8 non è un semplice update, ma il primo tassello di una visione più ampia che punta a un futuro in cui AI e personalizzazione si fondono per ridefinire il concetto stesso di smartphone.
Galaxy S26 Ultra e la possibile rivoluzione dei selfie ispirata a iPhone
Le ultime voci indicano che Samsung potrebbe introdurre sul Galaxy S26 Ultra una funzione simile a “Center Stage” di iPhone 17, consentendo di scattare selfie orizzontali tenendo lo smartphone in verticale, una novità particolarmente utile considerando il grande schermo da 6,9 pollici, spesso poco maneggevole per chi ha mani più piccole. Se confermata, la funzione sfrutterebbe l’Intelligenza Artificiale per adattare automaticamente l’angolo di campo nei selfie di gruppo, mantenendo tutti i soggetti inquadrati senza dover spostare il telefono. Per implementarla, Samsung dovrebbe aggiornare il sensore anteriore, ma non è chiaro se ci sarà tempo a sufficienza prima del lancio. Nel frattempo, il Galaxy S26 Ultra dovrebbe arrivare con Qualcomm Snapdragon 8 Elite Gen 5, 16 GB di RAM, fotocamera ultrawide da 50 MP e un display migliorato con maggiore luminosità e funzione antiriflesso, mentre teleobiettivo e ricarica potrebbero non subire aggiornamenti significativi; resta quindi da vedere se l’innovazione software dei selfie sarà realmente integrata nella nuova generazione.