Plutone, pianeta oscuro ma con meno misteri grazie a New Horizons

Arrivano dagli USA le istantanee che fanno grande chiarezza sulla superficie del pianeta oscuro per eccellenza, Plutone: il pianeta nano in questione avrebbe una complessità morfologica mai immaginata prima.

Plutone, pianeta oscuro ma con meno misteri grazie a New Horizons

L’agenzia spaziale statunitense Nasa ha appena pubblicato una serie di immagini ottenute dalla sonda “New Horizons” durante il passaggio ravvicinato su Plutone.

Le istantanee hanno una risoluzione di 400 metri per pixel e hanno letteralmente stupito gli scienziati di mezzo mondo.

Innanzitutto una delle prime cose che salta all’occhio del lontano pianeta in questione è la struttura della sua atmosfera: ha più strati di quanto ipotizzato in passato e questo spiegherebbe la situazione da eterno crepuscolo presente sulla superficie di Plutone che, non per nulla, era il Dio dell’Ade.

In termini di morfologia, il responsabile di New Horizons presso il Soutwest Research Institute, Alan Stern, ha ribadito che la superficie di Plutone mostra, in effetti, una varietà alla quale non si era abituati a pensare, di gran lunga superiore a quanto visto nel sistema solare.

Addirittura Jeff More, ricercatore presso l’Ames Research Center ha ipotizzato che la complessità morfologia di Plutone possa essere pari a quella di Marte. Per il resto, sull’oscuro pianeta in questione si rilevano una serie di montagne disposte in modo casuale (come già visto su Europa, la luna di Giove) e formate da grandi blocchi di ghiaccio. Sempre di ghiaccio, azoto ghiacciato per la precisione, risulterebbe fatta la zona equatoriale di Plutone, nota come Sputnik Platun.

Completano il quadro del pianeta diverse valli, formatesi grazie al flusso livellante dell’azoto ghiacciato che scendeva dalle montagne verso il basso, e parecchie “dune”.

Poteva, infine, mancare un mistero anche su Plutone? Certo che no. Il pianeta testé analizzato dalla sonda New Horizons mostra alcune formazioni scure, al confine con la zona equatoriale dello Sputnik Planum, forse residuo di alcune dune.

Il problema è che Plutone ha un’atmosfera che, per quanto complessa, più complessa del previsto, è pur sempre molto sottile e non presenta la possibilità di venti, non della portata tale da spazzar via delle gigantesche dune. Che sia in corso, sulla superficie di Plutone, qualche processo a noi ancora ignoto?

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