Nel corso dell’evento organizzato da Google a New York, assieme ai top gamma Pixel 4 e Pixel 4 XL, dopo l’evidenziazione di quanto il colosso americano si sia impegnato in termini di sostenibilità nel realizzare i nuovi prodotti oggetto della kermesse, il vicepresidente anziano, Rick Osterloh, dopo aver precisato la data di esordio della piattaforma videoludica Stadia (19 Novembre), ha presentato, in termini hardware, le Pixel Buds.
Nello specifico, si tratta della seconda generazione delle cuffiette di Google, questa volta del tutto prive di fili tra le due unità, quindi true wireless, redatte nelle colorazioni Almost Black, Clearly White, Quite Mint, e Oh So Orange: il design, leggermente variato rispetto al passato è ibrido, in modo che chiuda sufficientemente il condotto uditivo, per esaltare i bassi, ma con un leggero sfiatatoio che permetta di recepire qualcosa di quello che ci circonda (es. chi ci parla, o il traffico).
Dotate di Bluetooth 5.0, si connettono allo smartphone, e vi restano collegati anche ad ampie distanze, grazie a un notevole miglioramento della copertura: al chiuso, si parla di una connessione alla fonte anche a distanza di tre stanze mentre, all’aperto, la copertura raggiunge le dimensioni di un campo di calcio. Ovviamente, anche l’autonomia non è stata trascurata: Google dichiara che i Pixel Buds siano in grado di assicurare 5 ore di funzionamento, in grado di salire a 24, grazie ai cicli di ricarica forniti dalla custodia dedicata.
Tipico prodotto made by Google, anche le Pixel Buds implementeranno il concierge virtuale Google Assistant, di modo che sia possibile, dietro pronunciamento della locuzione “Hey Google”, svolgere diverse mansioni a mano libere, grazie ai due microfoni direzionali (per ogni capsula) incaricati di garantire anche una discreta soppressione del rumore, tanto nel corso dell’ascolto musicale quanto nel corso delle telefonate: arriveranno in commercio nel corso del 2020, a 179 dollari, stante il loro esordio a partire dal mercato statunitense.