CyPhy Works, società americana con base a Boston attiva nell’ambito della robotica, ha realizzato – tempo fa – il drone PARC (Persistent Aerial Reconnaissance and Communications) destinato alla ricognizione ed al monitoraggio di aree particolarmente importanti.
Il suo primo utilizzo è stato, infatti, di tipo militare con il Pentagono che ha usato i PARC per monitorare diverse aree riservate (i compound) ma, oggi, la medesima società ha comunicato l’uscita di una versione commerciale del suo drone di sorveglianza che, quindi, sarà anche in grado di proteggere centri di ricerca e stabilimenti industriali.
La vocazione alla sorveglianza logistica da parte del PARC si intuisce non solo dal fatto che, sotto di sé, sul dorso, ospita una videocamera in grado di eseguire riprese in alta definizione anche notturne grazie ad un sistema di infrarossi. Molto utile ed attinente alle mansioni del PARC è anche il sistema che lo alimenta e che gli permette di restare in aria praticamente all’infinito.
No. Non parliamo di una prodigiosa batteria né di un sistema di alimentazione ad energia solare. PARC è alimentato da un microfilo in fibra, più sottile del cavo di un auricolare per smartphone, e certamente più resistente, che gli fornisce ininterrottamente energia, lo mantiene in posizione (il decollo e l’atterraggio, comunque, sono automatici) e si incarica di riportare alla base GCS (Ground Control Station) le informazioni inerenti le riprese, informazioni – a questo punto – ben protette dal fatto di essere veicolate, a gran velocità, tramite un cavo e non tramite l’etere.
E’ comunque presente una batteria che aiuti PARC a rimanere in aria (a 150 metri di altezza), o ad atterrare sulla GCS, qualora il flusso di energia via cavo dovesse interrompersi per un qualche motivo. In sostanza è come se una zona, particolarmente sensibile quanto a dati conservati, venisse protetta da una serie di palloncini dotati di eliche e videocamere evolute. Palloncini smart, ovvero droni PARC.
Al momento non si hanno informazioni precise sul prezzo ed i tempi, comunque brevi, di commercializzazione di questo robot ma, nel frattempo, CyPhy Works non sta, comunque con le mani in mano, avendo già messo in cantiere la produzione di droni standard che facciano da corrieri per le spedizioni.
A tal proposito, infatti, la società di Boston di cui parliamo ha già raccolto 22 milioni di dollari di finanziamento da realtà del settore come UPS…