OpenAI ha ufficialmente rifiutato un’offerta di acquisto avanzata da un consorzio guidato da Elon Musk, per un valore complessivo di 97,4 miliardi di dollari. La decisione, annunciata il 17 febbraio 2025, sottolinea la volontà della compagnia di mantenere la propria indipendenza e di non cedere alle pressioni economiche di potenziali investitori.
In una dichiarazione pubblica, OpenAI ha affermato che “non è in vendita” e che qualsiasi offerta futura verrà respinta. L’azienda ha ribadito il proprio impegno verso lo sviluppo di un’intelligenza artificiale che sia accessibile e vantaggiosa per tutta l’umanità. Il rifiuto di questa offerta segna un ulteriore capitolo nello scontro tra OpenAI e Musk, che negli ultimi anni ha espresso più volte critiche nei confronti della direzione intrapresa dall’azienda.
Elon Musk, che in passato è stato uno dei cofondatori di OpenAI, ha lasciato l’organizzazione nel 2018 per divergenze strategiche. Da allora, ha continuato a investire nello sviluppo dell’intelligenza artificiale attraverso la sua compagnia xAI, con la quale intende competere direttamente con OpenAI e il suo prodotto di punta, ChatGPT. Dopo il rifiuto della sua offerta, Musk ha annunciato che lancerà Grok 3, la nuova versione del chatbot sviluppato da xAI, per sfidare direttamente ChatGPT sul mercato dell’IA conversazionale.
L’avvocato di Musk, Marc Toberoff, ha criticato OpenAI sostenendo che la società sta cercando di trasformarsi in un’azienda a scopo di lucro, arricchendo solo alcuni membri del consiglio di amministrazione. Secondo Musk, OpenAI si starebbe allontanando dalla sua missione originale di ente non-profit, violando così gli accordi iniziali.
Dal canto suo, OpenAI ha ribattuto che qualsiasi riorganizzazione interna dell’azienda avverrà nel rispetto della sua missione originaria, rafforzando la sua indipendenza e la sua natura non-profit. Inoltre, l’azienda ha accusato Musk di voler ostacolare la concorrenza e di cercare di prendere il controllo del mercato dell’intelligenza artificiale con mezzi economici. La battaglia tra Musk e OpenAI non si limita al piano commerciale. Già in passato, Musk aveva citato in giudizio OpenAI e il suo CEO, Sam Altman, sostenendo che l’azienda avesse tradito la sua visione originale. La diatriba legale potrebbe intensificarsi ulteriormente a seguito del rifiuto dell’offerta di acquisto. Il mercato dell’intelligenza artificiale continua a evolversi rapidamente e la decisione di OpenAI di rimanere indipendente potrebbe avere un impatto significativo sul settore. Con il lancio imminente di Grok 3 e l’espansione di xAI, la concorrenza tra le due realtà si fa sempre più serrata.
Nel frattempo, OpenAI prosegue con il suo piano di sviluppo, forte del supporto di investitori chiave come Microsoft, che ha già stanziato miliardi di dollari per la crescita della compagnia. Resta da vedere come si evolverà la situazione nei prossimi mesi e se Musk tenterà nuove mosse per acquisire una posizione di vantaggio nel settore dell’intelligenza artificiale. Per ora, OpenAI sembra determinata a difendere la propria autonomia, respingendo ogni tentativo di acquisizione e mantenendo salda la propria missione di innovazione responsabile.