OpenAI, già protagonista nella rivoluzione dell’intelligenza artificiale con il suo famoso modello linguistico ChatGPT, sta ora cercando di espandere la propria influenza nel campo della robotica. Il passo successivo per l’azienda di San Francisco, che ha raggiunto traguardi notevoli nell’AI software, è portare queste tecnologie nel mondo fisico attraverso l’integrazione della robotica avanzata.
Questo nuovo impegno ha preso forma con l’ingresso di Caitlin Kalinowski, ex-responsabile hardware di Oculus VR e Meta, a capo del team di robotica e hardware consumer. Nel suo annuncio su LinkedIn, Kalinowski ha dichiarato che OpenAI mira a portare l’intelligenza artificiale “nel mondo fisico“, con un obiettivo chiaro: sbloccare i benefici di queste tecnologie per l’umanità. La sua nomina segna un punto di svolta significativo per OpenAI, che ha scelto di spostare il proprio focus verso l’hardware e le applicazioni fisiche dell’intelligenza artificiale, andando oltre i modelli di linguaggio e i chatbot.
Questa mossa avviene in un contesto dove la robotica sta facendo rapidi progressi. Aziende come Boston Dynamics hanno già introdotto robot come Spot, ma OpenAI sembra decisa a fare un passo ulteriore, mirando a sviluppare un’IA che possa interagire e operare nel mondo fisico in modo autonomo ed efficiente. La scelta di Kalinowski, che ha una lunga carriera nello sviluppo di dispositivi hardware ed esperienze nei settori AR/VR, è un chiaro segno dell’intenzione di OpenAI di fare del proprio meglio in questo campo. La sua esperienza, infatti, va ad arricchire il team che si occupa della robotica all’interno dell’azienda, fornendo la giusta leadership per concretizzare questa visione.
Parallelamente, OpenAI ha investito in Physical Intelligence, una startup che lavora sull’uso dell’IA per il controllo di robot su larga scala, portando la “AI general-purpose” nel mondo fisico. Questo, insieme all’alleanza strategica con Figure, un’azienda che sviluppa robot umanoidi, evidenzia l’impegno di OpenAI nel creare soluzioni innovative per integrare l’AI in dispositivi autonomi e intelligenti. Il settore hardware sta diventando sempre più cruciale per OpenAI.
Non solo il team di robotica, ma anche l’annuncio di una collaborazione con Broadcom per la produzione di chip personalizzati per l’AI, dimostra come l’azienda stia cercando di diventare un attore completo anche nel campo dei semiconduttori. Con questa alleanza, OpenAI potrà sviluppare hardware avanzato per l’AI, con chip che potranno accelerare ulteriormente l’elaborazione e l’interazione fisica dell’intelligenza artificiale. Nonostante la produzione dei chip non sia prevista prima del 2026, l’ambizione di OpenAI è chiara: dominare non solo nel software AI, ma anche nell’infrastruttura fisica necessaria a rendere l’intelligenza artificiale una componente fondamentale nel nostro quotidiano.
Con una squadra di ingegneri e tecnici altamente qualificati, tra cui ex-membri di Google, OpenAI si prepara a realizzare il futuro dell’AI integrata. Questi sviluppi sono solo l’inizio. L’ingresso di OpenAI nel mondo della robotica segna l’inizio di una nuova era, in cui le tecnologie di intelligenza artificiale si combinano con il mondo fisico, promettendo di trasformare radicalmente vari settori industriali e la nostra vita quotidiana. Se la visione di OpenAI diventerà realtà, la robotica avanzata, alimentata dall’intelligenza artificiale, potrebbe portare innovazioni incredibili, dalle automazioni nei settori produttivi alla creazione di nuovi dispositivi in grado di interagire con l’ambiente in modo autonomo. L’AI nel mondo fisico è ormai una realtà tangibile, e OpenAI è in prima linea per guidare questa trasformazione.