Ogni anno vengono sprecate 600 mila tonnellate di rifiuti tecnologici

I decreti e le attuazioni delle leggi che riguardano il recupero di risorse tecnologiche derivanti dai rifiuti sono piuttosto sconosciute agli italiani, e vengono sprecate ben 600 mila tonnellate di materiali preziosi.

Ogni anno vengono sprecate 600 mila tonnellate di rifiuti tecnologici

In Italia, ogni anno si sprecano inconsapevolmente (o consapevolmente) ben 600 mila tonnellate di rifiuti tecnologici, una cifra impressionante e spaventosa se si considera che nel nostro Paese esistono numerose leggi di estrazione europea o nazionale che consentono lo smaltimento dei rifiuti di alta tecnologia in maniera gratuita e pratica, evitando di gettare al vento numerose risorse per le aziende produttrici e per il bene dell’ambiente.

Secondo Giorgio Arienti, presidente del più grande consorzio italiano per il recupero e riciclaggio di elettrodomestici e dispositivi di alta tecnologie, Ecodom, oltre a plastica, ferro, alluminio e rame, in questi rifiuti sono presenti anche in piccola parte quantitativi di oro, di platino e di terre rare, che sarebbe prezioso riciclare per produrre – con meno danni all’ambiente – i prodotti come smartphone, televisori, computer e quant’altro.

Di tutta questa massa di prodotti, ne viene recuperata solo una quantità superiore al 35%, 280 mila tonnellate raccolte da 20 mila punti di raccolta e riciclo sparsi per il territorio nazionale, dai quali si ricavano oltre 200 mila tonnellate di materiale riciclato utile per le aziende produttrici, per abbassare i costi e salvaguardare l’ambiente allo stesso tempo.

Il restante 65% di queste risorse viene lasciato da parte, gettato nella spazzatura, oppure, ancora peggio, accantonato in qualche angolo delle strade che percorriamo tutti i giorni. Esiste ad esempio una legge del 2016, chiamata “Uno contro Zero”, che permette di lasciare ai rivenditori specializzati gratuitamente oggetti tecnologici inferiori ai 25 centimetri di lunghezza, come gli smartphone: una legge di cui sono pochissimi gli italiani ad esserne a conoscenza.

Grazie agli incentivi RAEE per la gestione dei rifiuti tecnologici, ed ai consorzi come Ecodom, vengono salvaguardati e risparmiati 96,7 milioni di euro durante i processi produttivi: tale quota, se tutti i prodotti ad alta tecnologia venissero smaltiti, supererebbe i 200 milioni di euro e farebbe risparmiare a tutti qualche euro sull’acquisto di prodotti con implementazione informatizzata ed elettronica.

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