Google apre il mese di luglio con una serie di aggiornamenti strategici per la linea Pixel, confermando il proprio impegno nell’evoluzione continua del suo ecosistema. Dai miglioramenti software per il Pixel 6a al debutto dell’assistente Gemini sugli smartwatch Wear OS, fino al primo possibile avvistamento del Pixel 10a in un’asta online, senza dimenticare i benchmark del Pixel 10 Pro Fold, i possibili prezzi dell’intera linea, e il prossimo debutto dei Pixel 10, e ogni novità svela una direzione chiara: rafforzare la coesione tra hardware e intelligenza artificiale, ottimizzando sicurezza, prestazioni e servizi su misura per l’utente. Anche il piano AI Pro gratuito per i possessori di Pixel 9 Pro rappresenta un segnale forte: l’AI non è più un accessorio, ma il cuore pulsante dell’esperienza Pixel.
Google rilascia l’aggiornamento per i Pixel con i limiti per la batteria di Pixel 6a
Google ha avviato il rilascio di un importante aggiornamento software per la sua linea di dispositivi Pixel, portando con sé novità rilevanti soprattutto per il Pixel 6a. Identificato con il numero di build BP2A.250705.008, l’update è in distribuzione per quasi tutti i modelli Pixel dalla serie 6 in poi, eccezion fatta per i Pixel 6 e 6 Pro che, per ora, non lo ricevono.
Tra le migliorie più evidenti ci sono una maggiore fluidità visiva in app come Android Auto e una connettività Wi-Fi più stabile in determinate situazioni, ma il vero protagonista è il debutto del “Battery Performance Program”. Questo programma software, automatico e obbligatorio, attiva in modo permanente la funzione “Assistenza Batteria”, studiata per ridurre gradualmente la tensione massima della batteria, con l’obiettivo di evitare surriscaldamenti. Non tutti i Pixel 6a subiranno subito variazioni: le nuove misure saranno applicate soltanto ai dispositivi con più di 400 cicli di ricarica e solo dopo aver verificato l’idoneità tramite una pagina di supporto dedicata. Un intervento mirato che punta a migliorare sicurezza e durata senza compromettere l’esperienza d’uso.
Google Pixel: Gemini sbarca anche su smartwatch con il Feature Drop di luglio
Il nuovo Feature Drop di luglio per la gamma Google Pixel porta con sé una svolta all’insegna dell’intelligenza artificiale, arricchendo l’esperienza utente su smartphone e smartwatch. La novità più rilevante è l’arrivo dell’assistente Gemini anche sui dispositivi indossabili, a partire dai Pixel Watch ma con disponibilità estesa anche a smartwatch Samsung, Oppo, Xiaomi e OnePlus basati su Wear OS 4.0 o successivi. Su Pixel, l’assistente può essere richiamato con un comando vocale o premendo a lungo il tasto laterale, offrendo interazioni avanzate grazie al riconoscimento del linguaggio naturale: è possibile impostare appuntamenti, avviare timer, inviare messaggi, controllare la musica e molto altro ancora.
Il pacchetto di aggiornamenti non si ferma qui. Per i possessori di Pixel 9 Pro arriva un anno gratuito del piano AI Pro, che include l’accesso ai modelli più potenti di Gemini (attualmente il 2.5 Pro con Deep Research), allo strumento di filmmaking Flow, al generatore video Veo 3, al sistema di note intelligenti NotebookLM e a 1.000 crediti AI mensili. A completare il tutto, 2 TB di spazio cloud condiviso su Drive, Gmail e Foto. Tra le altre funzionalità AI figurano nuove opzioni per “Cerchia e Cerca”, incluso un inedito AI Mode (attualmente attivo solo in USA e India) che consente di fare domande contestuali su ciò che si visualizza sullo schermo, utile anche durante le sessioni di gioco grazie a suggerimenti e strategie dinamiche. L’update di luglio, benché non ricco in quantità, segna un deciso passo avanti nella direzione di un ecosistema Google sempre più permeato dall’intelligenza artificiale, capace di offrire assistenza proattiva, contenuti generativi e interazioni personalizzate su tutti i dispositivi.
Pixel 10 Pro Fold si affaccia su Geekbench: primi test promettenti per il nuovo chip Tensor G5
Manca ormai poco al debutto ufficiale dei Pixel 10, attesi il prossimo 20 agosto, e le indiscrezioni iniziano a offrire uno sguardo sempre più preciso sulle specifiche dei nuovi modelli. Tra questi, il protagonista più atteso è il pieghevole Pixel 10 Pro Fold, che ha appena fatto la sua comparsa nel database di Geekbench, rivelando i primi dettagli sul nuovo SoC Tensor G5, il primo chip progettato da Google e realizzato da TSMC, segnando così l’addio alla produzione a cura di Samsung.
Il processore testato, identificato con il nome in codice “rango”, presenta un’architettura octa-core in configurazione 2+5+1: due core a 2,25 GHz, cinque core a 3,05 GHz e un core ad alte prestazioni da 3,78 GHz. Il prototipo rilevato dal benchmark disponeva di 16 GB di RAM, eseguiva Android 16 e ha totalizzato 2.276 punti nei test single-core e 6.173 punti in quelli multi-core. Valori sensibilmente più alti rispetto a quelli del Pixel 9 Pro Fold, dotato del precedente chip Tensor G4, che si era fermato rispettivamente a 1.981 e 4.783 punti.
Sebbene questi punteggi non siano ancora sufficienti per superare le performance degli smartphone con Snapdragon 8 Elite di Qualcomm, il margine di miglioramento resta elevato. La versione testata è infatti una pre-release e si prevede che le unità commerciali beneficeranno di un software più ottimizzato e di una maggiore efficienza termica del chipset. Il passaggio alla fonderia TSMC dovrebbe contribuire a una migliore gestione di consumi e temperature, due punti deboli delle precedenti generazioni Tensor. Se le promesse saranno mantenute, il Pixel 10 Pro Fold potrebbe rappresentare il salto di qualità definitivo nella proposta pieghevole targata Google.
Pixel 10a: primo sguardo alla presunta scocca trapelata da un’asta online
Spunta in rete quella che potrebbe essere la prima traccia concreta del Google Pixel 10a, modello atteso come successore economico del Pixel 9a. A sorprendere è una presunta cover posteriore messa all’asta su una piattaforma cinese, e attribuita a un’unità di test interna dell’azienda di Mountain View. L’aspetto del componente suggerisce un design molto simile a quello della generazione precedente, con finitura opaca, struttura piatta e modulo fotografico orizzontale a pillola. Il dettaglio più interessante? Un leggero spostamento del flash LED, che farebbe pensare a piccoli aggiustamenti ingegneristici più che a un vero restyling. La provenienza da un prototipo rafforza l’ipotesi che Google stia già sviluppando attivamente il dispositivo, che potrebbe mantenere anche il chipset Tensor G4, consolidando la sua vocazione da “Pixel per tutti”.
I prezzi di tutte le versioni di Google Pixel 10 sono diventati noti
Sebbene l’annuncio ufficiale della serie Google Pixel 10 sia previsto solo per il 20 agosto, le indiscrezioni non si fermano e ora trapelano anche i prezzi completi per tutte le varianti dei nuovi smartphone firmati Big G. A rivelarli è stato il noto leaker Roland Quandt, secondo cui la gamma comprenderà ben 12 configurazioni diverse, suddivise tra i modelli Pixel 10, Pixel 10 Pro, Pixel 10 Pro XL e Pixel 10 Pro Fold. La fascia base del Pixel 10 partirà da 128 GB, salendo fino a 256 GB, mentre le versioni Pro offriranno opzioni più capienti, fino a ben 1 TB di archiviazione. Secondo le informazioni riportate da Mobiltelefon.ru, i prezzi europei saranno piuttosto ambiziosi: si parte da 899 euro per il Pixel 10 da 128 GB, mentre il Pixel 10 Pro Fold da 1 TB arriverà a costare 2.289 euro. Un listino che mostra chiaramente la volontà di Google di posizionare i propri dispositivi nella fascia alta del mercato, sfidando apertamente Samsung e Apple anche sul fronte dei pieghevoli e dei top di gamma ultra-premium.