Negli ultimi giorni il mondo della tecnologia è stato animato da importanti novità provenienti dai tre grandi protagonisti del settore: Google, Apple e Samsung. Ognuno di questi colossi ha presentato aggiornamenti che puntano a migliorare l’esperienza utente, innovare i propri prodotti e rafforzare la propria presenza sul mercato. Google si concentra sull’evoluzione dell’assistente vocale con l’integrazione di Gemini nei dispositivi Nest, Apple affronta questioni strategiche e legali, oltre a investire pesantemente sull’intelligenza artificiale e sulle fotocamere dei prossimi iPhone, mentre Samsung si prepara a rinnovare la sua gamma di tablet con specifiche tecniche avanzate e nuove colorazioni. Questi sviluppi riflettono un’industria dinamica e in costante evoluzione, pronta a rispondere alle nuove esigenze degli utenti e alle sfide competitive del mercato globale.
Mondo Google
Google cambia i nomi delle voci nei dispositivi Nest
Google sta aggiornando l’esperienza vocale sui suoi dispositivi Nest Audio e Nest Mini, integrando il nuovo assistente virtuale Gemini per una comunicazione più fluida e naturale. Tra le novità, l’azienda ha modificato i nomi di sei delle dieci voci disponibili, introducendo anche cambiamenti nelle loro descrizioni per meglio rispecchiare le caratteristiche vocali: ad esempio, la voce “Fern” è passata da “Brillante” a “Calda”. Questa evoluzione rientra in un più ampio progetto di aggiornamento dell’assistente, che potrebbe presto abbandonare il nome “Assistente” per segnare un nuovo inizio con Gemini. Le modifiche dovrebbero arrivare agli utenti a partire da settembre, portando un’esperienza più personalizzata e dinamica nella gestione della casa intelligente.
Mondo Apple
BOE nel mirino degli Stati Uniti: rischia l’inserimento nella lista nera del Pentagono
Il colosso cinese BOE, fornitore strategico di Apple per la produzione dei display degli iPhone e dei MacBook, potrebbe finire nella lista nera del Dipartimento della Difesa degli Stati Uniti. Secondo Reuters, un emendamento al bilancio della difesa USA per il 2026 — attualmente in fase di revisione al Congresso — chiede ufficialmente di valutare eventuali legami dell’azienda con l’esercito cinese. Il documento, che dovrà essere consegnato entro il 1° febbraio 2026, ipotizza che Pechino stia sovvenzionando la produzione di pannelli con possibili impieghi militari, minando la concorrenza internazionale e la sicurezza delle filiere strategiche occidentali. Sebbene un’eventuale inclusione nella lista non comporterebbe conseguenze dirette sui rapporti commerciali con Apple, BOE verrebbe automaticamente esclusa da qualsiasi contratto di natura militare negli USA. Nessuna dichiarazione ufficiale è finora arrivata dalle parti coinvolte.
Apple fa causa alla catena di cinema Apple Cinemas: uso improprio del marchio secondo Cupertino
Altro giro, altra grana. Apple ha avviato un’azione legale contro la catena statunitense Apple Cinemas, accusandola di sfruttare in modo intenzionale e improprio il nome della celebre azienda fondata da Steve Jobs. Secondo quanto emerso, la rete di cinema — fondata nel 2013 e inizialmente attiva nel nord-est degli Stati Uniti — ha recentemente intrapreso un’aggressiva espansione verso la costa occidentale, aprendo anche una sede a San Francisco, a poca distanza dagli Apple Store e persino dalla sede centrale della compagnia. Per Apple, questa scelta non sarebbe casuale, ma parte di una strategia per generare confusione tra i consumatori e beneficiare della notorietà del marchio. La società di Cupertino afferma di aver contattato Apple Cinemas già nell’ottobre 2024 per chiedere il cambio del nome, ma senza ricevere risposta. Dopo il rifiuto dell’Ufficio marchi statunitense (USPTO) di registrare le denominazioni “Apple Cinemas” e “ACX – Apple Cinematic Experience”, Apple ha deciso di agire per vie legali. Ora spetterà al tribunale stabilire se la catena dovrà rinunciare al suo nome e ripensare la propria identità commerciale.
Apple rivede la sua strategia retail: chiusure inattese ma non allarmanti
Negli ultimi mesi, Apple ha iniziato a ridurre in modo selettivo la sua presenza fisica in alcune aree del mondo, segnando un cambiamento raro nella sua strategia retail. Dopo decenni di espansione continua, l’azienda si appresta a chiudere il suo primo negozio in assoluto in Cina, a cui si aggiungeranno altre chiusure minori in diverse regioni. Si tratta però di una razionalizzazione più che di un vero e proprio ridimensionamento: dietro a ogni chiusura ci sono ragioni logistiche, come un calo del traffico, criticità legate alla sicurezza o problemi con i centri commerciali ospitanti. Apple non sembra voler rinunciare al suo modello retail, anzi continua a pianificare nuove aperture, tra cui l’ingresso nel mercato saudita previsto per il prossimo anno. Tuttavia, appare sempre più disposta a lasciar scadere i contratti di locazione meno performanti per ottimizzare la rete di negozi. Non si profila una ritirata di massa, ma è chiaro che Cupertino sta diventando più attenta e selettiva nella gestione dei suoi spazi fisici.
Apple si prepara a lanciare il suo “motore a risposte”: un’alternativa a ChatGPT all’orizzonte
Mentre per mesi Apple ha minimizzato l’importanza dei chatbot, dietro le quinte l’azienda sta lavorando a un proprio sistema basato sull’intelligenza artificiale per offrire risposte dirette e personalizzate, in stile ChatGPT. Dopo aver affidato parte delle proprie funzionalità a ChatGPT tramite Siri, ora Cupertino punta a costruire internamente un’esperienza di ricerca più avanzata e conversazionale, guidata dal nuovo team AKI (Answers, Knowledge and Information). Con una visione che abbraccia Siri, Spotlight, Safari e potenzialmente un’app autonoma, Apple sembra voler affermare la propria identità anche nel campo della ricerca generativa.
Apple perde pezzi: fuga di cervelli nel team dei modelli di fondazione verso Meta
Il gruppo Apple Foundation Models, incaricato di sviluppare i grandi modelli linguistici per potenziare Siri e altre funzioni AI dell’ecosistema Apple, sta vivendo un momento critico, segnato da defezioni importanti verso Meta. L’abbandono del fondatore Ruoming Pang a inizio luglio ha aperto le porte a un’escalation di partenze che ha coinvolto figure centrali come Tom Gunter, Mark Lee e, più recentemente, Bowen Zhang, responsabile dei sistemi multimodali. Meta li ha attratti con promesse di stipendi triplicati e tecnologie più avanzate, mentre dentro Cupertino crescono le pressioni e i dubbi sull’efficacia della strategia Apple Intelligence, al punto da spingere l’azienda a considerare modelli di terze parti per migliorare Siri.
tvOS 26 rivoluziona anche gli screen saver: più scelta e immagini dall’India
Con il prossimo aggiornamento tvOS 26, Apple TV si prepara a offrire un’esperienza visiva ancora più coinvolgente grazie a un’inedita possibilità di personalizzazione degli screen saver “Aerial“, che ora potranno essere scelti singolarmente. Le novità comprendono anche nuovi panorami ad alta definizione, girati in India, nelle suggestive regioni di Goa e Kerala.
iPhone 18 potrebbe rivoluzionare la fotografia con la tecnologia LOFIC
Apple continua a investire con forza per trasformare l’iPhone in una vera e propria macchina da cinema, e l’iPhone 18 si prepara a segnare un punto di svolta in questo percorso. L’introduzione della tecnologia LOFIC direttamente nel sensore CMOS potrebbe aumentare notevolmente l’intervallo dinamico, permettendo scatti di qualità superiore anche in condizioni di luce difficili. Grazie a questa innovazione, il dispositivo ridurrà la dipendenza dall’elaborazione software, offrendo immagini più nitide e una gestione migliore della luce e dei contrasti, caratteristiche tipiche delle videocamere cinematografiche professionali. La competizione nel mercato degli smartphone con fotocamere avanzate si fa sempre più agguerrita, soprattutto con altri brand come Xiaomi e Honor che puntano a integrare questa tecnologia entro il 2025.
Mondo Samsung
Samsung Galaxy Tab S11 e S11 Ultra: svelate colorazioni e configurazioni ufficiali
Samsung si prepara al debutto della nuova serie Galaxy Tab S11, previsto tra settembre e ottobre 2025, e grazie a nuove indiscrezioni ora possiamo avere un quadro più chiaro sulle versioni che arriveranno sul mercato. Secondo il noto leaker Arsene Lupin, i modelli Galaxy Tab S11 e Galaxy Tab S11 Ultra saranno dotati di 12 GB di RAM, con opzioni di archiviazione che vanno da 128 a 512 GB per il Tab S11, e da 256 a 512 GB per il modello Ultra. Entrambi i dispositivi saranno disponibili in due colorazioni eleganti: grigio e argento. Il software sarà basato su Android 16 con interfaccia One UI 8, e non mancherà il supporto alla S Pen e alle tastiere esterne. Per il Galaxy Tab S11 Ultra è atteso il chipset Dimensity 9400 Plus, mentre la batteria da 11.600 mAh con ricarica rapida a 45 W promette autonomia e prestazioni elevate. Sul versante entry-level, il Galaxy Tab S10 Lite 5G adotterà l’Exynos 1380, con 6 GB di RAM, 128 GB di storage e batteria da 8.000 mAh, il tutto proposto in tre varianti cromatiche: grigio, rosso corallo e argento.