Neuralink, l’azienda di neurotecnologia fondata da Elon Musk, continua a fare progressi significativi nel campo dell’interfaccia cervello-computer (BCI). Dopo aver completato con successo il primo impianto cerebrale tecnologico all’inizio di quest’anno, la società è pronta per eseguire un secondo intervento su un nuovo volontario. Questo sviluppo segna un altro passo importante verso l’obiettivo di utilizzare le onde cerebrali per controllare dispositivi esterni, un’innovazione che potrebbe trasformare radicalmente la vita di molte persone con disabilità motorie.
Il primo impianto, eseguito su Noland Arbaugh, ha permesso al paziente paralizzato di interagire con un computer usando solo i segnali del suo cervello. Nonostante il successo iniziale, il dispositivo ha presentato alcuni problemi tecnici, tra cui fili danneggiati a causa di rotture. Neuralink ha preso atto di questi problemi e ha apportato miglioramenti significativi alla procedura chirurgica e al design del dispositivo per evitare che si ripetano. Una delle principali modifiche apportate riguarda la profondità di inserimento dei fili nel tessuto cerebrale. Inserendo i fili più in profondità, si spera di ridurre la probabilità di danni meccanici.
Inoltre, i chirurghi di Neuralink hanno adottato una nuova tecnica che prevede la scultura della superficie del cranio. Questo processo consente di ridurre al minimo lo spazio tra il cranio e l’impianto, permettendo una maggiore stabilità e riducendo la tensione sui fili. Matthew MacDougall, capo della neurochirurgia di Neuralink, ha confermato che l’azienda ha lavorato intensamente per risolvere i problemi riscontrati con il primo impianto e garantire che il nuovo volontario abbia un’esperienza più sicura e stabile. Questo approccio riflette l’impegno di Neuralink nel perfezionare la loro tecnologia e garantire che sia sicura ed efficace per tutti i futuri pazienti.
Elon Musk ha espresso grandi ambizioni per il futuro di Neuralink. Ha dichiarato che l’obiettivo per quest’anno è quello di impiantare i dispositivi su un massimo di dieci pazienti. Questo numero rappresenterebbe un aumento significativo rispetto al singolo impianto iniziale e fornirebbe dati preziosi sul funzionamento del dispositivo in una varietà di contesti clinici. L’azienda ha aperto le iscrizioni per nuovi volontari che desiderano partecipare al progetto di ricerca, il che potrebbe accelerare ulteriormente il ritmo dei progressi.
L’interfaccia cervello-computer di Neuralink ha il potenziale per rivoluzionare il modo in cui le persone con disabilità interagiscono con il mondo. Oltre ad aiutare i paralizzati a utilizzare i computer, la tecnologia potrebbe essere applicata a una vasta gamma di altri usi, inclusa la gestione di protesi robotiche, la comunicazione per chi non può parlare e persino il trattamento di disturbi neurologici. Il percorso verso la commercializzazione e l’adozione diffusa della tecnologia BCI di Neuralink è ancora lungo e pieno di sfide. Tuttavia, i progressi fatti finora indicano che l’azienda è sulla strada giusta per trasformare queste visioni futuristiche in realtà concrete. Il successo del secondo impianto sarà un indicatore cruciale del potenziale della tecnologia e della capacità di Neuralink di scalare le sue operazioni per aiutare un numero sempre maggiore di persone.