Fernando Corbatò ha contribuito molto al progresso dell’informatica. Basti pensare che è stato colui che ha letteralmente inventato le password per i computer: si parla della base di un qualsiasi account sui social network, di una cartella o file segreto. Aveva anche sviluppato alcuni metodi per far utilizzare il computer a più persone contemporaneamente.
Questa tecnica si chiama time-sharing e consiste nel suddividere la potenza di un computer tra le varie utenze. Le cause della morte a 93 anni di Corbatò sono state attribuite a complicazioni derivanti dal diabete.
Morto Fernando Corbatò: le password moderne sono dovute a lui
Lo sviluppo del time-sharing è stato fatto nel MIT, Massachusetts Institute of Technology. Corbatò è entrato nel MIT negli anni Cinquanta per prendere un dottorando in fisica. Tuttavia, scoprì che la sua vera passione erano gli elaboratori per fare i calcoli, anziché la fisica stessa. All’epoca, ogni computer, oltre ad essere grande quanto una stanza, era anche estremamente lento, perché ogni operazione doveva fatta essere singolarmente e non contemporaneamente con altre operazioni.
Per ovviare a questo problema, nacque il “Sistema di condivisione del tempo compatibile”. Dopo aver applicato questa novità, le persone continuavano ad usare il computer senza accorgersi che in realtà il computer utilizzava, per quella determinata operazione, solo una parte della potenza complessiva. In questo modo, la sequenza di calcoli da elaborare divenne decisamente più veloce.
Successivamente, quando gli utenti volevano nascondere alcuni file, nacquero le password. In un’intervista rilasciata nel 2012, il dottor Corbatò ha spiegato che l’utilizzo di una password era il metodo più semplice che gli era venuto in mente. Grazie a questa invenzione, nel 1990, Corbado conquistò l’AM Turing Award, un premio prestigioso per gli informatici. Anche alcuni collaboratori al MIT hanno reso omaggio all’inventore delle password, spiegando che oggi sarebbe tutto diverso se non ci fosse stato lui.