Minix: il creatore dell’OS non era al corrente del suo utilizzo su molte piattaforme Intel

Quanto avvenuto riguarda Minix, un sistema operativo ridotto installato su praticamente ogni CPU Intel. Il suo creatore si dimostra sorpreso dell'immenso utilizzo del suo OS, specificando che avrebbe gradito "essere stato avvisato".

Minix: il creatore dell’OS non era al corrente del suo utilizzo su molte piattaforme Intel

La maggior parte dei computer presenti in commercio, si sa, utilizza dei processori prodotti da Intel. L’azienda di Santa Clara, infatti, si è distinta per la qualità e per la diversificazione della propria offerta commerciale rispetto alla controparte AMD, rimasta surclassata per diversi anni dalla concorrenza. Solitamente poi, ogni PC è accompagnato anche da Windows, il sistema operativo considerato come il più conosciuto. Tuttavia, contrariamente a quanto si possa pensare, sembra che non sia il più diffuso in assoluto.

Stando a quanto emerso recentemente, il sistema operativo più diffuso al mondo non è Windows bensì MINIX. Di MINIX se ne parla molto poco in giro: si tratta di un sistema operativo basato su Unix ed installato su ogni piattaforma Intel che integri il sistema Intel ME. La sua effettiva utilità è sempre rimasta indefinita: alcune indiscrezioni affermano che possa essere utilizzato per gestire il PC da remoto, ma proprio la sua dubbia utilità è attualmente al centro di un acceso dibattito sul tema della sicurezza.

Tuttavia, MINIX non è sempre stato integrato in ogni processore Intel, e il suo successivo utilizzo, a partire dal 2005, non era noto nemmeno al creatore stesso dell’OS: Andrew S.Tanenbaum. Proprio per questo motivo, il ‘padre’ di MINIX ha scritto una lettera ad Intel. Nella missiva si rende nota la storia che lega MINIX ad Intel: l’azienda di Santa Clara aveva già mostrato particolare interesse per il sistema operativo, interessandosi a molti suoi aspetti tecnici. 

Dopo questo primo interesse, non ci sono stati altri contatti tra le due parti. Tuttavia, Tanenbaum afferma di essere rimasto sorpreso che il proprio sistema operativo fosse in realtà così diffuso, aggiungendo di non voler chiedere alcun tipo di pagamento per la licenza, ma si lamenta unicamente di non essere stato avvisato dell’utilizzo della piattaforma.

L’autore di MINIX, comunque, non conclude così la lettera. e commenta la vicenda relativa agli usi ‘oscuri’ della piattaforma. Egli stesso avrebbe affermato che il fatto di non rendere noto come Intel ME intervenga nella normale attività del computer farebbe pensare alla presenza di una pericolosa backdoor che, se sfruttata, potrebbe mettere in pericolo la tutela della privacy dell’utente.

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